Nuove regole per gli animali: a Treviso niente più pesci rossi nelle bocce, cavalli sfruttati e cani fuori dagli edifici pubblici

Nel regolamento precedente si parlava genericamente di maltrattamento mentre ora si definiscono le linee guida e i corretti comportamenti da adottare per gli animali

Mercoledì 22 Marzo 2023
Nuove regole per gli animali: a Treviso niente più pesci rossi nelle bocce, cavalli sfruttati e cani fuori dagli edifici pubblici

Treviso, per la prima volta, mette nero su bianco un regolamento per la tutela e il benessere degli animali che parte da un principio innovativo: gli animali da affezione o da lavoro non vengono più considerati come un oggetto di proprietà di qualcuno ma come esseri viventi e come tali devono essere tutelati.

Mai più pesci rossi che girano vorticosamente in bocce di vetro, ma anche mai più cavalli da lavoro sfruttati fino allo sfinimento, gatti maltrattati perché entrano in proprietà altrui o cani ai quali viene impedito l’accesso agli uffici pubblici.

Cosa sta succedendo

La bozza del regolamento è appena stata varata dall’apposita commissione e dovrà passare al vaglio del consiglio comunale per l’approvazione definitiva. Il lavoro ha coinvolto oltre ai tecnici comunali e all’assessore Alessandro Manera, che si occupa anche di politiche per gli animali in ambiente urbano, anche veterinari dell’Usl e dell’ordine professionale.

«Questo regolamento segna un cambio di paradigma per il concetto di animale da affezione e da lavoro – commenta Manera -, perché per la prima volta lo si considera come un essere vivente indipendente dalla proprietà.

Questo non significa equiparare gli animali agli esseri umani, ma riconoscerne lo stato sociale e garantirgli la necessaria tutela. Nel regolamento precedente si parlava genericamente di maltrattamento, ora si definiscono le linee guida e i corretti comportamenti da adottare per chi li possiede e per chi interagisce con loro».

 

Le nuove regole

Tra le regole che vengono definite per la prima volta c’è anche il divieto di tenere i pesci rossi in bocce sferiche. Una pratica tanto nota quanto contestata per varie ragioni: le dimensioni ridotte che consentono una scarsa ossigenazione dell’acqua ma anche la forma che costringe il pesce a nuotare vorticosamente in tondo e gli dà una visione distorta dell’ambiente esterno provocandogli grande stress. Una pratica che, alla luce del nuovo regolamento, equivale a un maltrattamento.

 

Le nuove norme, inoltre, stabiliscono le modalità di impiego degli equini da lavoro, che non possono essere «sottoposti a fatica eccessiva in condizioni di tempo avverso» e rende definitiva una pratica che prima era consentita solo in virtù di una circolare e cioè la possibilità per i cani di accedere agli edifici pubblici della città: «Abbiamo inserito anche le aree di sgambatura per i cani che prima erano totalmente assenti, stabilendo regole di comportamento e modalità di fruizione».

Il tutto partendo da un principio fondamentale: «Deve cambiare la mentalità – conclude l’assessore -, il modo di percepire l’animale che sarà svincolato dalla sua proprietà. Gli animali non sono oggetti ma esseri viventi e vanno tutelati a prescindere dal fatto se siano o meno di qualcuno».

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