I cani aiutano chi soffre di Alzheimer. Lo dice uno studio realizzato da un gruppo di lavoro multidisciplinare coadiuvato da Fausto Quintavalla, docente del Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie dell'Università di Parma e pubblicato sulla rivista internazionale Animals.
Indipendentemente dalla taglia e dalla razza, stimola le persone con la malattia di Alzheimer a interagire riducendo il loro isolamento sociale e la solitudine.
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Un secondo gruppo composto da 10 persone con la medesima malattia ha effettuato gli stessi test di valutazione ma senza avere la possibilità di entrare in contatto con i cani. Le persone che hanno avuto la possibilità di giovarsi della presenza del cane hanno ottenuto un miglioramento complessivo del proprio stato di benessere percepito, anche sul piano cognitivo e mnemonico. La presenza di un cane stimola le persone con AD ad interagire riducendo il loro isolamento sociale e la solitudine. Tuttavia, due mesi dopo la fine delle sessioni con gli animali, i benefici dell'intervento tendono a diminuire progressivamente.