Ristoranti cinesi, allarme ravioli: non si trova più carne di maiale

Giovedì 17 Ottobre 2019
Ristoranti cinesi, allarme ravioli: non si trova più carne di maiale
In Cina l'influenza suina sta condizionando pesantemente il mercato dell'alimentazione e anche le abitudini dei consumatori. La carne di maiale è diventata ormai una merce pregiata, e il prezzo è cresciuto quasi del 70% rispetto ad appena un anno fa, stando ai dati diffusi dall'istituto nazionale di statistica cinese, e in alcune regioni sarebbe addirittura raddoppiato. Un aumento così alto su un prodotto di così largo consumo ha avuto inevitabili conseguenze sull'indice dell'inflazione, che a settembre è risultato in crescita del 3% (contro il 2,8% del mese precedente). La Cina è il maggiore produttore di carne suina al mondo: si calcola che circa la metà dei maiali del pianeta si trovino negli allevamenti cinesi. Ma negli ultimi 13 mesi, cioè da quando l'epidemia ha cominciato a diffondersi, il numero di animali è crollato: 130 milioni di capi in meno, secondo quanto ha calcolato un'analisi di Cnn Business basandosi sui dati forniti dal ministero dell'Agricoltura di Pechino. Gli allevatori sono costretti ad abbattere i loro maiali e spesso decidono di non rimpiazzarli per paura che anche i nuovi animali si ammalino. 

Per la popolazione cinese la crisi del maiale ha conseguenze molto serie. Il suino è alla base della dieta cinese, e rappresenta il 70% dei consumi di carne nel paese più popoloso del mondo. Si calcola che in media un cinese medio mangi 20 chili di carne di maiale all'anno, una quantità che equivale a un hamburger di suino al giorno. E' il principale ingrediente per i ripieni dei ravioli, oltre che la base di alcuni piatti tradizionali come il  
DongPo (pancetta cotta nel vino e nella salsa di soia) o il maiale alla cantonese. Per rimediare alla crisi di produzione, la Cina ha cominciato a importare dall'estero, grossi quantitativi di carne sono stati acquistati, per esempio, sui mercati danesi, e si prevede che questo farà salire i prezzi anche nei paesi occidentali.
 
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