Anna stuprata ed uccisa nel tunnel: un indagato arrestato in Romania, ma è stato rilasciato

Mercoledì 3 Aprile 2019
Anna stuprata ed uccisa nel tunnel: un indagato arrestato in Romania, ma è stato rilasciato
Chiusa l’inchiesta sulla morte di Anna Carlini, la donna pescarese di 33 anni, affetta da problemi psichici, stuprata e uccisa nel tunnel dei disperati, nei pressi della stazione ferroviaria, la notte a cavallo tra il 29 e il 30 agosto del 2017. Dopo l’incidente probatorio, attraverso il quale sono state cristallizzate tre testimonianze oculari di fondamentale importanza, è arrivato l’avviso di conclusione delle indagini a firma del pm Rosangela Di Stefano, che ha confermato le accuse a carico di Nelu Ciuraru e Robert Cioragariu: omicidio volontario, violenza sessuale e abbandono di persona incapace in concorso.

La mancata cattura dei due indagati, entrambi romeni ed entrambi latitanti, ha indotto i familiari della vittima, assistiti dall’avvocato Carlo Corradi, a mobilitarsi. Il caso è approdato anche in parlamento, con l’interrogazione presentata da Walter Rizzetto, deputato friulano di Fratelli d’Italia, che ha chiesto ai ministri della Giustizia, dell’Interno e degli Affari esteri di sapere “se e quali iniziative siano state attivate, per quanto di competenza, per riuscire ad assicurare alla giustizia i due latitanti e quali ulteriori iniziative intendano assumere per accelerare le ricerche". Rizzetto si è soffermato soprattutto sulla posizione di Ciuraru, colui che secondo la Procura avrebbe materialmente compiuto lo stupro: attualmente l’indagato si trova in Romania, dove alcuni mesi fa era stato fermato e poi rilasciato dalle autorità locali. Prima di essere estradato, infatti, dovrà essere processato in patria per un furto.

Inutili, fino a questo momento, il decreto di latitanza e il mandato d'arresto europeo spiccati dalla Procura pescarese. E poco importa, per la giustizia romena, che i reati contestati a Ciuraru in Italia siano ben più gravi di quello di cui è accusato nel suo Paese. “Si ritiene necessario e urgente sollecitare le opportune verifiche e iniziative per rintracciare l'indagato Ciuraru Nelu, nonché l'indagato Ciorogariu Lajos Robert – scrive dunque Rizzetto -. Non è accettabile il trascorrere di un così lungo periodo in stato di latitanza dei due uomini, che compromette la possibilità di rendere giustizia ad Anna e ai suoi familiari”. In attesa che sia resa giustizia alla povera vittima, le testimonianze acquisite nei mesi scorsi hanno quanto meno consentito di ricostruire le sue ultime ore.

Le versioni fornite dai testimoni, tre senzatetto transitati nel tunnel, sono coincidenti e fotografano momenti di diversi di una stessa pellicola: Anna fu notata una prima volta, nel tardo pomeriggio del 29 agosto, mentre fumava una sigaretta all’esterno della stazione. Poco dopo fu accompagnata da uno dei due indagati nel tunnel e "sembrava – ha riferito un testimone - che lui volesse rubarle qualcosa". Intorno alle 22 la ragazza appariva in stato confusionale e fu vista intrattenersi prima con Ciuraru e poi con Ciorogariu, “che la spingevano per terra verso un giaciglio”. Alle due di notte la donna era ancora vigile, distesa su un lettino, insieme ad uno dei due indagati. Alle 6 del mattino i testimoni videro nuovamente la ragazza e pensarono che stesse dormendo. Qualche ora dopo, verso le 10, scostarono una coperta che le copriva il viso e fecero la tragica scoperta. Stefano Buda
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