Vaccini, indagine sui pazienti di Pescara: «Contagi ridotti del 95 per cento»

Sabato 15 Maggio 2021 di Barbara Scorrano
Vaccini, indagine sui pazienti di Pescara: «Contagi ridotti del 95 per cento»

La prima fotografia dell’utilità dei vaccini è quella scattata dal professor Lamberto Manzoli, ordinario di Igiene ed Epidemiologia all’università di Ferrara, che con l’équipe della Asl, capitanata dal direttore sanitario, Antonio Caponetti, e dalla dirigente medico Graziella Soldato, ha analizzato le schede di 37mila, su 62mila, vaccinati nei primi quattro mesi dell’anno a Pescara e provincia. «I contagi sono ridotti del 95%, la mortalità del 99%, con un solo decesso, una donna di 96 anni affetta da gravi patologie. Quanto basta per affermare che i vaccini funzionano e che dalla pandemia si potrà uscire solo con questa via.

Si tratta di conclusioni che vanno oltre ogni più rosea aspettativa» conferma l’epidemiologo, che già in passato ha collaborato con la Asl cittadina come responsabile scientifico del registro tumori.

«I nostri studi hanno dimostrato che tutti e tre i vaccini, Pfizer, Moderna e Astrazeneca, hanno dato un’ottima protezione. Astrazeneca, addirittura, ha ridotto massicciamente infezioni e decessi già con la prima somministrazione. Va segnalato che anche le persone che hanno ricevuto in ritardo la seconda dose, per mancanza di disponibilità delle fiale nelle passate settimane, non hanno manifestato problemi, segno che non vi è stato alcun calo di efficacia».

Quanto alle polemiche sul vaccino anglosvedese, per Manzoli non hanno ragione di sussistere: «Non esistono vaccini di serie A e altri di serie B. L’unico risultato certo è l’efficacia della campagna di immunizzazione nel nostro paese, e questa è l’unica arma di difesa contro le schiere di no-vax e la riluttanza di quanti ondeggiano tra paura del contagio e timore sulla loro sicurezza».

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