Si è svolta ieri a Teramo l’autopsia sui due corpi delle vittime della tragedia di via Longo.
Prima che la relazione dell’esame irripetibile venga rimessa alla Procura bisognerà però attendere anche l’esito degli ulteriori esami tossicologici per capire se Alessia e Ablie avessero assunto anche sostanze stupefacenti o alcool quel giorno, anche se la notte del rinvenimento dei loro corpi sul posto non sono state trovate droghe, ma solo loro due, l’uno accanto all’altro, con lei riversa sulla vecchia fornacella ormai spenta.
A dare l’allarme mercoledì notte sono stati due pakistani, pure loro occupanti abusivi di quello stabile, ma è probabile che la morte possa risalire a non meno di ventiquattro o quarantotto ore precedenti. Una tragedia del disagio sociale, com’è stata subito definita dallo stesso sindaco, che in questi giorni ha fatto emergere un’altra faccia della città che in molti conoscono, ma tendono a nascondere. Ed è quella di chi vive proprio in quel quartiere dove il disagio sociale si respira nell’aria.