Muore 61enne e dona gli organi: salvati sei malati in lista d’attesa a Roma, Modena e L'Aquila

Sabato 31 Dicembre 2022 di Daniela Facciolini
Muore 61enne e dona gli organi: salvati sei malati in lisa d attesa a Roma, Modena e L'Aquila

Grande gesto d’amore, in questo fine anno, di una famiglia teramana gravata da un pesante lutto. Una madre e una moglie morta improvvisamente, restituisce la vita comunque un’esistenza migliore sei persone. Il decesso di una 61enne salverà a sei ammalati, in lista per un trapianto, grazie alla volontà del marito e dei figli della donna di dare l’assenso per la donazione degli organi. Ieri mattina all’interno dell’ospedale Mazzini di Teramo l’unità specializzata in espianti ha eseguito il prelievo multiorgano. La donna era giunta in ospedale per una emorragia cerebrale massiva il 27 dicembre. Le due condizioni erano disperata, poi il decesso. La famiglia, nonostante il dolore, ha manifestato la volontà di donazione. Un gesto d’amore molto sentito all’interno del nucleo familiare: sia la donna quando era in vita, sia suo marito, sia i due figli hanno mostrato una particolare attenzione e sensibilità verso gli altri.

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Dall’accertamento della morte cerebrale, il periodo di osservazione è terminato alle ore 17 di ieri e subito dopo si è attivata la rete nazionale dei trapianti, con il coordinamento locale del Mazzini e quello regionale dell’ospedale San Salvatore de L’Aquila. In breve tempo si è svolto il processo di idoneità e di “allocazione” degli organi e in nottata sono arrivate nel nosocomio teramano le equipe da Roma, Modena e L’Aquila. Sei gli organi donati dalla 61enne e che stanno salvando la vita ad altrettante persone: cuore, reni, fegato e cornee. Il primo è stato prelevato dall’equipe romana, il fegato da quella di Modena e il resto degli organi è stato trasferito a L’Aquila.
Questo è il settimo prelievo multiorgano nel 2022 che viene effettuato nella Asl di Teramo, un vero record. «Siamo contenti di questo piccolo risultato. Un ringraziamento sincero va sicuramente alla famiglia – ha commentato il direttore generale della Asl Maurizio Di Giosia - che ha avuto un meraviglioso atto di generosità verso coloro che vivono in una speranza di vita che solo il trapianto può offrire. Ad oggi, infatti, più di ottomila persone nel nostro Paese sono in attesa di una telefonata che cambierà radicalmente le proprie prospettive di vita. Tutto il processo che dà la possibilità ai pazienti deceduti di donare e a chi è in attesa di cambiare la propria esistenza è un fiore all’occhiello della sanità italiana e rappresenta un lavoro costante e impegnativo per tutti gli operatori coinvolti nel percorso donativo. È un indicatore di buona qualità dell’organizzazione ospedaliera».
 

Ultimo aggiornamento: 12:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA