Amano l’Abruzzo e pur di passarci qualche giorno di vacanza si sono ingegnati a modo loro, in una maniera molto particolare ed anche fruttuosa. Michele, Denis e Simone, tre operai bresciani sulla quarantina, si sono dotati di metal detector e, quando possono, prendono il loro usuale camper e passeggiano sulla spiaggia di Giulianova, scandagliandola, alla ricerca degli spiccioli, di collanine, di metalli di un certo pregio: «Nella nostra uscita di inizio ottobre abbiamo scovato un 350-400 euro di monetine, una cifra utile a pagarci una pizza, la benzina, un po’ di birra, il pedaggio che poi tra l’altro è sempre più una voce più consistente.
Di solito preferiscono passare un weekend all’anno nella costa teramana, in genere a fine stagione quando l’arenile è sgombro di ombrelloni e bagnanti, ma non disdegnano capatine in Romagna oppure a Jesolo come in Versilia con lo stesso marchingegno con cui cercano di pagarsi le vacanze. Però in Abruzzo la ricerca è più prolifica, i giuliesi appaiono abbastanza più distratti di altri nel lasciare sulla spiaggia monetine, catenine ed altro. Il loro è piuttosto un hobby che aiuta molto ad arrotondare gli sforzi economici per una vacanza ma a volte diventa solo un modo per ingannare il tempo, come quando si dirigono nelle campagne attorno Brescia per passeggiare e cercare: «Questo è un modo per stare assieme e al contempo tenersi in forma. Siamo amici da una vita – spiega Michele, cartongessista in una ditta del circondario – e serbiamo tante passioni, dalla pesca in poi: ogni tanto se ne aggiunge una nuova». Hanno cominciato nel 2014 e di quando in quando si ritrovano e partono «per terreni e spiagge».
A volte, se sono fortunati, possono trovare un anellino d’oro o una catenina d’argento. Per non “disturbare” i tre si recano nei litorali deserti di fine stagione, dal momento che non sono pochi coloro che come i bresciani hanno avuto la stessa idea «e capita anche che coloro che gestiscono gli stabilimenti non sono poi così contenti che tu vada in giro col metal detector: non capisco il motivo ma gli diamo fastidio». E poi c’è concorrenza: «La nostra è un'attività in rapida espansione con gente del posto che per un motivo o per l’altro si diletta in questa maniera. Importante alla fine – chiude Michele - è ascoltare il meteo prima di partire».