Molestata a scuola mentre va al bagno: sotto accusa bidello e assistente tecnico

Lunedì 6 Marzo 2023 di Marcello Ianni
Molestata a scuola mentre va al bagno: sotto accusa bidello e assistente tecnico

Studentessa molestata a scuola mentre va al bagno.

C'è una svolta all'inchiesta del Pm Guido Cocco su un presunto caso di violenza sessuale avvenuto nel gennaio dello scorso anno all'interno di un bagno presso l'Istituto "Leonardo da Vinci", sede dell'Alberghiero, all'Aquila.


Dopo essere finito nei guai, il bidello dell'istituto G.S. di 59 anni (assistito dall'avvocato Carlo Polce), la Procura ha recentemente indagato anche N.C.I., assistente tecnico (addetto alle cucine) di 58 anni (assistito dall'avvocato Claudia Gennaro). La vicenda trae origine dalla denuncia di una 16enne studentessa (rappresentata dall'avvocato Gianluca Racano) la quale ha raccontato nell'immediatezza dei fatti (prima alla mamma poi alla propria insegnante e infine alla preside) della presunta violenza subita quando, uscita dalla classe per andare in bagno, rivolgendosi al bidello per farsi aprire la porta della toilette, mentre lui era in compagnia di un'altra persona (l'indagato) l'avrebbe presentata come sua fidanzata: «Questa è la mia fidanzata, levati la mascherina, fai vedere quanto sei bella!».

A quel punto la minore avrebbe reagito seccamente a tale approccio, insistendo per avere le chiavi. Mentre entrambi percorrevano il corridoio, l'indagato, camminando dietro la studentessa, le avrebbe toccato con le mani i fianchi, scansate dalla minore nel frattempo entrata nel bagno. Qui sempre secondo l'accusa, il collaboratore scolastico con un'azione repentina si sarebbe infilato dentro, riuscendo a baciare la ragazza mentre indossava la mascherina e a toccarle il sedere.

Accuse (confermate nel corso dell'incidente probatorio dalla giovane e dai una sua compagna di scuola, sostenute poi da sua madre, dall'insegnante e dalla preside) rimandate al mittente dal bidello che ha puntato la sua difesa sulla presenza del collega le cui dichiarazioni non hanno convinto i carabinieri e il Pm con il risultato di essere indagato per falso e favoreggiamento: l'accusa evidenzia come l'uomo avrebbe attestato falsamente non solo che il bidello non avrebbe commesso i gravi addebiti ma avrebbe aggiunto come la minorenne era stata al contrario rimproverata dal collega perché «si era abbassata la mascherina e che l'indagato l'aveva pure ammonita di non fumare dentro il bagno altrimenti l'avrebbe riferito alla preside».

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