L'imponente sistema di ricerche persone scomparse messo in atto l‘altro ieri dalla Prefettura aveva perlustrato oltre 10 km quadrati di territorio fino a ieri mattina, nel pomeriggio poi la drammatica notizia che A.C., 34 anni, di Lanciano, è stato trovato morto, impiccato a un albero della folta vegetazione alla base della valle del fiume Feltrino, vicino al ponte che divide i confinanti comuni di Lanciano e Frisa.
Il corpo decomposto e viso annerito per un decesso avvenuto da giorni, era in posizione flessa con le ginocchia quasi a toccare terra. Sull’inaspettato suicidio indaga la polizia di Lanciano, sul posto anche la scientifica di Chieti. Potrebbe essere l’autopsia, se disposta dal procuratore Mirvana Di Serio, a stabilire con esattezza a quando far risalire il decesso dello studente universitario di ingegneria elettronica allontanatosi mercoledì scorso, 25 agosto, indossando solo pantaloncini e scarpe e con cuffiette per sentire musica.
A.C. era uscito a fare una delle sue solite passeggiate campestri, a ridosso di contrada Santa Giusta dove risiedeva con la famiglia. Genitori molto preoccupati per il mancato rientro a casa a differenza delle altre volte, anche perché soffriva di problemi. Non era la prima volta che si era allontanato e così in famiglia hanno atteso il solito ritorno, fino a che non è stata fatta la denuncia di scomparsa ai carabinieri sabato scorso. Lunedì poi l’attivazione dell’imponente ricerca con elicotteri, vigili del fuoco, gruppo Alpini di Lanciano e protezione civile San Filippo Neri. Palmo a palmo passati in rassegna boschi, anfratti, grotte, casolari abbandonati in un’area compresa tra Santa Giusta, Serroni e verso Sant’Apollinare, ricca anche di canneti, vigneti e uliveti.
C’era speranza di ritrovarlo, ma l’attesa è svanita dolorosamente ieri pomeriggio. Un colpo al cuore per i genitori, amici e parenti che erano in apprensione e avevano diramato inviti di aiuto per ritrovare A.C. sano e salvo. Purtroppo, così non è stato.