Siamo intenzionati a procedere sia a livello civile che penale».
Pur non essendo stata formalizzata una denuncia, le indagini di fatto sono già iniziate poiché la vittima è un minore, e a procedere sono sia la Procura teatina, che dovrà accertare eventuali responsabilità in capo a soggetti maggiorenni, che quella dei minori per l'azione compiuta ai danni dello studente: il righello, di metallo, è stato sequestrato dalla Squadra Mobile, così come in ospedale sono stati prelevati gli indumenti che il ragazzo indossava al momento del ferimento ovvero i pantaloni, un paio di jeans, e gli slip. Sembrerebbe che i compagni di classe coinvolti siano due e ciò spiega meglio anche l'accaduto: uno di loro avrebbe distratto il ragazzo inducendolo a sedersi mentre il secondo reggeva in verticale il righello che ha provocato le lesioni. Il racconto dei docenti e degli studenti coinvolti potrebbe chiarire i contorni dello scherzo finito male: uno studente che frequenta la stessa classe si sarebbe reso immediatamente disponibile a raccontare i fatti ed è anche per questo che si attende la delega a indagare da parte della Procura.
Tra gli studenti della scuola che è la più grande della città con i suoi circa 1.700 iscritti serpeggia «grande stupore e dispiacere per quanto accaduto». Qualcuno si dice «tanto stupito quanto poco informato sulla questione trattandosi di un fatto avvenuto in un'altra classe» mentre c'è chi spiega di aver «saputo che c'era stato uno scherzo ma non pensavo che le conseguenze fossero così gravi». Come anticipato il padre del giovane studente è determinato a procedere sia a livello civile che penale: trattandosi di un fatto presumibilmente provocato da due ragazzi di 14 anni è da valutare quanto i giovanissimi siano imputabili davanti a un tribunale minorile. Sul piano civile, invece, ne risponderebbe il ministero dell'Istruzione.