Soffiate a un indagato di mafia, turna libero il colonnello dei carabinieri Naselli

Domenica 19 Luglio 2020 di Teodora Poeta
Soffiate a un indagato di mafia, turna libero il colonnello dei carabinieri Naselli
Torna in libertà l’ex comandante provinciale dei Carabinieri di Teramo, il tenente colonnello Giorgio Naselli, arrestato per violazione di segreto d’ufficio e associazione mafiosa lo scorso dicembre nell’ambito della maxi inchiesta della Procura di Catanzaro contro la cosca Mancuso e poi posto ai domiciliari a gennaio. Lo ha deciso la Cassazione che ha annullato, senza rinvio, sia l’ordinanza del Tribunale della libertà, sia l’ordinanza di custodia cautelare del gip.

«Una pronuncia che non lascia scampo all’ipotesi accusatoria, definitivamente demolita», è il commento dell’avvocato Gennaro Lettieri, uno dei difensori di Naselli, quest’ultimo all’epoca dei fatti contestati comandante del reparto operativo di Catanzaro. «A chi si domanda, giustamente, perché siano trascorsi mesi per ottenere la scarcerazione, va chiarito che, dopo la pronuncia del Riesame di Catanzaro (18.1.2020), che disponeva gli arresti domiciliari, il medesimo Tribunale ha impiegato circa cinque mesi per trasmettere il fascicolo alla Cassazione – spiega Lettieri -. Il tenente colonnello Naselli viene restituito alla libertà con una pronuncia pienamente liberatoria, con piena dignità ed immutato onore, che nessuno della nostra comunità, in realtà, aveva mai messo in dubbio. E’ stato “punito” senza alcuna colpa e senza alcuna verità, sacrificando i valori di civiltà e di certezza del diritto. La giustizia in questo paese trionfa, ormai, soltanto dopo i suoi grandi fallimenti».

Secondo gli inquirenti, a coordinare l’inchiesta il pm antimafia Nicola Gratteri che ha già chiuso le indagini, Naselli avrebbe passato informazioni riservate all’ex parlamentare di FI nonché suo amico Giancarlo Pittelli accusato di concorso esterno con la ‘ndrangheta. «Termina qui la vicenda cautelare e probabilmente anche processuale del colonnello Naselli», commenta anche l’altro difensore, l’avvocato Giuseppe Fonte, «la decisione di annullamento senza rinvio adottata dalla Suprema Corte nel caso di specie, anche in assenza di deposito della motivazione, è indicativa della insussistenza giuridica dei fatti contestati». 
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