Scrive su Facebook: «Sono malato grave». E si spara con la pistola

Domenica 5 Marzo 2023 di Patrizio Iavarone
Scrive su Facebook: «Sono malato grave». E si spara con la pistola

Una vita di gioie e di dolori, di momenti difficili e di vittorie, anche su se stesso.

Ieri, però, un 78 enne del Sulmonese, non ce l'ha fatta ad andare avanti e con estrema lucidità e consapevolezza ha scritto un lungo post di addio sul suo profilo Facebook nel quale annunciava di essere pronto a passare ad altra vita, ha chiamato i carabinieri dicendosi di sentirsi male e poi si è sparato alla testa. Troppo difficile e duro affrontare l'ennesimo percorso di sofferenza: quel tumore che lo stava fiaccando nel fisico e nel sistema immunitario.

I militari lo hanno trovato nel laboratorio-studio che aveva attrezzato vicino casa: circondato dai suoi quadri e dalle sue cose, ormai morto e irriconoscibile. La sua salma è stata trasferita all'obitorio di Sulmona dove, però, dopo una ricognizione cadaverica è stata restituita subito alla famiglia, almeno per evitare lo strazio dell'autopsia. Dalla lettera postata su Facebook, d'altronde, che si sia trattato di un gesto volontario e senza interferenze terze è chiaro: una lucidità e un'analisi, quella della vittima, intrisa di grande spiritualità e allo stesso tempo di estrema razionalità.

«Mi ritrovo a combattere con un corpo aggredito dalle misteriose evoluzioni della materia: un tumore che sta fiaccando le mie difese immunitarie e mettendo a dura prova l'aspetto psicologico che, nonostante una visione spirituale di grande tempra, non esclude il dolore che si prova nel dover lasciare tutte le persone care e questo paradiso terrestre, di estrema bellezza, che l'uomo, a causa del suo egoismo e di una miopia quasi patologica, sta trasformando in una specie di discarica e un covo di affaristi senza scrupoli...finanche violenti- ha scritto il 78enne-. Ciò malgrado, auguro a tutti un mondo migliore, nella speranza che l'uomo si possa ravvedere. Sono pronto ad affrontare l'ultimo viaggio, per tornare nel luogo dal quale tutto è partito. Chiedo perdono e comprensione a voi tutti per ogni errore umanamente commesso».

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