Saccheggiate le pensioni di due anziani, a processo dipendente delle Poste

Martedì 27 Aprile 2021 di Stefano Buda
Saccheggiate le pensioni di due anziani, a processo dipendente delle Poste

A processo, con l’accusa di peculato, L.S., 63enne residente a Popoli. La donna, in qualità di dipendente dell’ufficio postale cittadino, si sarebbe indebitamente appropriata di circa 85mila euro, sottraendo il danaro ad una coppia di anziani, alle prese con problemi di salute, per conto della quale si era assunta il compito di ritirare e consegnare l’importo della pensione.

Il gup Nicola Colantonio, al termine dell’udienza preliminare, ha rinviato a giudizio L.S., che dovrà comparire davanti al tribunale monocratico di Pescara il 15 settembre prossimo. Sulla base di quanto ricostruito dal pm Anna Benigni, l’imputata, «in virtù di un pregresso rapporto fiduciario – si legge nel capo d’imputazione – aveva la materiale disponibilità dei libretti di risparmio nominativi» intestati agli anziani coniugi. Infatti, alla luce dell’impossibilità di questi ultimi di recarsi presso l’ufficio postale cittadino, a causa delle condizioni di salute piuttosto precarie di entrambi, L.S. “aveva assunto l’impegno di prelevare, ogni mese, dai libretti di risparmio, il danaro corrispondente ai ratei di pensione”.

La donna avrebbe poi effettivamente provveduto a consegnare i soldi delle pensioni alla coppia di anziani, ma nel periodo compreso tra l’inizio del 2014 e la metà di febbraio del 2018 avrebbe prelevato «somme di danaro superiori ai ratei di pensione accreditati e poi materialmente consegnati agli aventi diritto – è l’accusa della Procura – appropriandosi complessivamente della somma di 84.374 euro», di cui 66.050 euro attinti dal libretto di risparmio della donna e 17.524 euro da un secondo libretto cointestato.

Complessivamente sarebbero state riscontrate circa “cento operazioni di indebito prelevamento dai suddetti libretti”.

In sostanza l’imputata, intravvedendo una ghiotta opportunità di guadagno, non si sarebbe fatta scrupolo delle condizioni di salute dei due anziani e approfittando della fiducia accordatale, per circa quattro anni, avrebbe sistematicamente “alleggerito”, senza che le vittime del raggiro sospettassero alcunché, i libretti di risparmio contenenti i soldi accantonati nel corso di una vita. Circostanze che hanno indotto il pm Benigni a contestare a L.S. anche “le aggravanti di avere commesso il fatto approfittando di circostanze personali, legate all’età, tali da rendere più difficile la difesa privata, e di avere causato un danno patrimoniale di rilevante gravità”. L’imputata ha affidato la propria difesa all’avvocato Tommaso Marchese. 

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