Le manette sono scattate nel tardo pomeriggio di ieri.
Ritenendo evidentemente scarse le possibilità di farla franca, ma persino di cavarsela con un consistente sconto, la coppia madre-figlio ha messo a punto un altro piano, degno di un film. Insieme si sono presentati giovedì scorso nella cancelleria della corte d’appello, all’Aquila, chiedendo di visionare il fascicolo processuale che li riguarda. Sono due faldoni zeppi di atti che riassumono le fasi del processo di primo grado, caratterizzate da continui colpi di scena, cambi di avvocato, assenze per motivi di salute e persino il grande diversivo dei falsi pacchi bomba disseminati per Pescara nel tentativo di intimidire il Pm Rosangela Di Stefano. Mentre la Lo Russo è riuscita a distrarre le addette alla cancelleria, il figlio avrebbe fatto sparire il contenuto dei faldoni in un borsone.
Non è finita bene anche questa volta. Svelato il furto, i due autori sono stati identificati attraverso le telecamere di sicurezza del palazzo di giustizia e, al loro arrivo a Pescara, ad attenderli hanno trovato i carabinieri. A bordo della loro auto, soltanto una parte degli atti trafugati. Il resto, hanno accertato le indagini, è stato dato alle fiamme lungo il viaggio.
Al momento della notifica dell’ordinanza di custodia cautelare Lady Coumadin ha riservato ai carabinieri l’ennesima sorpresa, un nuovo cambio di difensore che, da oggi, poterà ad assumere la sua difesa un avvocato del foro di Bari. Con quale strategia lo si scoprirà nei prossimi giorni, in sede di interrogatorio di convalida.