La festa di Sant Josè sull’isola in Colombia ha bloccato gli esami sul corpo di Antonio Straccialini, 56 anni, ucciso da uno squalo: la salma è ancora all’obitorio dell’ospedale Clarence Lynd Newball sull’isola di San Andrés, nel mare dei Caraibi. A distanza di una settimana qualcosa si muove: in mattinata è prevista l’autopsia e nel pomeriggio un suo amico, partito non è chiaro se dall’Australia o dall’Italia, si occuperà di fare il riconoscimento del corpo. Dovrebbe mancare poco per il ritorno della sua salma a Roseto degli Abruzzi, dove tutta la cittadinanza è pronta ad accoglierlo con una speciale cerimonia: Tonino era stimato e ben voluto.
En la tarde de hoy expertos en tiburones y personal de #CORALINA capturaron y se puso en zona segura a tiburón hembra (Galeocerdo cuvier) de 3.6 metros que merodeaba el sector Pox Hole y le instalaron un marcada con tag satelital, que permitirá monitorear el recorrido #Seaflower pic.twitter.com/SOoga1Sdrh
— CORALINA (@coralina_sai) March 22, 2022
Nel contempo ieri, con il sostegno della Florida International University, è stata catturata e “identificata” lo squalo femmina di 3,6 metri che si aggirava nelle acque cristalline de “La Piscinita”, una zona frastagliata della costa sud-ovest di San Andrés, ai Caraibi.
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A seguire l’operazione l’esperto di squali e scienziato di scienze marine e atmosferiche Diego Cardenosa. Mentre lo squalo killer (il maschio) è riuscito a fuggire alla cattura. Gli abitanti della Coralina sono tornati a manifestare con cartelloni: «Rifiutiamo la caccia agli squali». Antonio, per tutti Tonino, grande viaggiatore era arrivato sull’isola di San Andrés i primi di marzo e venerdì scorso, durante l’ennesimo bagno, si era trovato faccia a faccio con i due squali. Il maschio – secondo gli esperti – lo ha morso alla gamba destra quasi staccandogliela. Il suo decesso è giunto poco dopo.