Rigopiano, giudice in camera di consiglio dalle 9,30: la sentenza alle 17

Giovedì 23 Febbraio 2023 di Stefano Buda
Rigopiano, giudice in camera di consiglio dalle 9,30: la sentenza alle 17

È arrivato il giorno della sentenza.

Oggi, alle 9.30, si tornerà in aula per il consueto appello delle parti e subito dopo il gup Gianluca Sarandrea si ritirerà in camera di consiglio. È evidente che il giudice, dopo la lunga ed intensa fase della discussione, ha già in mente il quadro generale delle decisioni. Probabilmente ha già scritto, in parte o per intero, il dispositivo. In ogni caso non rientrerà in aula prima del pomeriggio: dalle indiscrezioni, sembra che la lettura del dispositivo avverrà intorno alle 17. Un po' per questioni di forma, dettate da un caso particolarmente complesso e delicato, che richiede la massima solennità anche sul piano del rito. Un po' perché Sarandrea, comprensibilmente, vorrà prendersi tutto il tempo necessario per riesaminare nel dettaglio ogni aspetto delle sue decisioni.


In ballo c'è la sete di giustizia dei familiari delle 29 vittime, ma ci sono anche il presente ed il futuro dei 25 imputati sui quali pendono richieste di condanna ad oltre 151 anni di carcere. Quattro soltanto le richieste di assoluzione. Sarà dunque una giornata di spasmodica attesa: per gli imputati, per le decine di avvocati che compongono i collegi difensivi e per quelli di parte civile, per il procuratore capo Giuseppe Bellelli e per i pm Anna Benigni e Andrea Papalia. Sarà però una giornata ad alta intensità emotiva soprattutto per quelle madri, quei padri, quei fratelli, quelle sorelle e quei figli, che a Rigopiano hanno perso i loro cari e che da oltre sei anni sono in attesa di un "perché".

Basta osservare gli sguardi di chi è rimasto, in molti casi sopravvivendo ai propri figli, per scorgere l'infinito dolore provocato dall'assenza di chi non c'è più. Nonostante ciò i familiari, che non hanno mai saltato un'udienza, hanno seguito il processo con una compostezza e una dignità esemplari: mai una parola fuori posto, mai un gesto plateale, neanche quando, all'interno dell'aula, hanno dovuto ascoltare argomentazioni difensive che sono sale sulle ferite. Nulla di intenzionale, naturalmente, dal momento che gli avvocati degli imputati si sono limitati a svolgere il proprio lavoro e nella quasi totalità dei casi lo hanno fatto con rispetto e sensibilità nei confronti delle parti civili. La giornata di oggi, però, per il "popolo" di Rigopiano, non sarà una giornata come le altre, perché la sentenza che sarà pronunciata dal giudice Sarandrea avrà il potere di restituire un minimo di serenità e un po' di sollievo a queste persone, ma potrebbe anche finire per acuire il loro senso di impotenza ed il dolore.

«Chiediamo giustizia, non vendetta», hanno ripetuto mille volte i familiari delle vittime. E questo sarà il delicatissimo compito che sarà chiamato ad assolvere il giudice, nelle prossime ore, fino all'istante che precederà il suo rientro in aula. «Mi auguro dice Marco Foresta, che a Rigopiano ha perso entrambi i genitori - che non sia concesso neanche un giorno di sconto agli imputati». Gianluca Tanda, presidente del Comitato vittime, osserva che «la sentenza è già stata scritta dagli avvocati delle difese, perché lo scaricabarile a cui abbiamo assistito dimostra che sono stati compiuti dei reati e al giudice spetta solo stabilire chi ha ragione e dove risiedono le responsabilità». Tanda inoltre sottolinea come «la scelta delle mamme di Rigopiano, che fin dall'inizio hanno voluto racchiudere nello slogan "mai più" il senso delle nostre ragioni, dimostra che la nostra principale preoccupazione è vivere in un mondo sicuro, nel quale nessun altro sia costretto a passare ciò che noi abbiamo passato». I familiari delle vittime saranno presenti in massa. Esporranno i loro striscioni all'esterno del tribunale e subito dopo entreranno in aula per l'appello. Quindi inizierà la lunga attesa, che affronteranno tutti insieme, fianco a fianco, così come hanno affrontato, fin dall'inizio, la tragedia che li ha colpiti. E questa è sempre stata la loro forza.

Ultimo aggiornamento: 10:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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