Infermiere aggredito al Pronto soccorso dal paziente in attesa da sei ore

Giovedì 27 Gennaio 2022 di Vito de Luca
Infermiere aggredito al Pronto soccorso dal paziente in attesa da sei ore

Ancora un’aggressione al Pronto soccorso dell’ospedale di Pescara. Vittima un infermiere che nel pomeriggio di ieri era in servizio nell’area riservata ai “codici verdi”, i pazienti con problemi meno gravi. L’ infermiere si stava appunto prendendo cura di una persona quando un uomo, di origini straniere, ha bussato forte alla porta e poi è entrato di botto nella stanza. L’ infermiere gli ha chiesto di allontanarsi perché stava curando un altro paziente, ma è stato aggredito e colpito alla testa dall’uomo che da almeno cinque o sei ore era seduto in sala d’aspetto in attesa di essere chiamato.

L’ infermiere è stato medicato per una lieve escoriazione ma, nonostante le tante denunce, la situazione all’interno del Pronto soccorso sembra diventare ogni giorno più difficile, certo non per responsabilità di chi ci lavora.

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Proprio ieri a chiedere «una seduta consiliare straordinaria sul Pronto soccorso dell’ospedale civile» sono stati i consiglieri comunali di centrosinistra. E l’hanno fatto a poche settimane dallo stop per 48 ore all’accettazione di pazienti con patologie geriatriche a causa di un «imprevedibile super-afflusso di pazienti di area medica». Tra l’altro, come più volte denunciato anche dai vertici del reparto, il personale medico è insufficiente per far fronte alle richieste. Ieri l’attacco del centrosinistra alla gestione dell’ospedale, con l’idea di coinvolgere il sindaco Carlo Masci affinché intervenga in qualità di presidente dei sindaci delle Asl della provincia.

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«Noi chiediamo - ha detto il capogruppo del Pd, Piero Giampietro - attraverso il Consiglio comunale straordinario e aperto, che intervengano i vertici della Asl e della Regione. Ci sono una serie di inefficienze che si registrano all’interno del reparto, nonostante il rinnovo, e si parla addirittura di un arretramento dei servizi». Idem dal consigliere comunale Pd Marco Presutti: «Siamo in una situazione paradossale, poiché da un lato abbiamo un bellissimo Pronto soccorso, ma dall’altro il rischio che un cittadino si rechi in reparto passandoci una giornata intera. C’è un problema di direzione sanitaria dell’ospedale, che dovrebbe dotare i reparti di personale e a noi sembra che l’ospedale sia organizzato più a beneficio di coloro che reggono le sorti di questi servizi pubblici, che non dell’utente finale, il cittadino. Va riorganizzata anche la medicina del territorio, una delle cause del notevole afflusso in questo Pronto soccorso». Per il consigliere regionale dello stesso partito, Antonio Blasioli, «sono tanti gli aspetti per i quali abbiamo chiesto il Consiglio comunale straordinario: tra questi, le lunghe file di attesa, di almeno dieci ore, e il fatto, per i pazienti, di rimanere quattro o cinque giorni in corsia. Il problema non è solo nel numero delle persone che entrano nel Pronto soccorso, ma di organizzazione, che ora non è adeguata».

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