Maiella, precipita nel burrone per salvare la figlia: la ragazza lo assiste per 4 ore in attesa degli aiuti

Martedì 6 Settembre 2022 di Floriana Bucci
Maiella, precipita nel burrone per salvare la figlia: la ragazza lo assiste per 4 ore in attesa degli aiuti

La natura selvaggia e il coraggio di un padre che rischia la vita per salvare la figlia.

Gli ingredienti dell'episodio, che ha per teatro uno dei più suggestivi angoli della Maiella, ci regalano una bella storia. Una storia che va oltre la cronaca di uno dei tanti incidenti che si verificano nella Valle dell'Orfento. È successo ad una ragazzina di 15 anni e al suo papà di 51.

Domenica scorsa i due, originari della provincia di Bari, iniziano, al mattino, l'escursione nella valle. Una valle selvaggia, che lascia incantati i visitatori, ma anche ricca di sentieri nei quali è facile scivolare anche a chi usa molta prudenza. Padre e figlia si godono lo spettacolo della vegetazione e dell'acqua che scorre tra le rocce del canyon. Nel pomeriggio il bel tempo del mattino lascia il posto al preludio di un temporale. L'escursione volge quasi al termine quando succede l'imprevisto. La ragazzina inizia a scivolare sul sentiero umido, ma il suo papà l'afferra prontamente e, nel disperato tentativo di evitarle la caduta, si frattura una caviglia. Il padre coraggio e la figlia sono salvi.

Il papà, di professione infermiere, non riesce a camminare ma sa cosa fare in questi casi. E così attiva subito il Soccorso alpino e speleologico. In tempo reale, dall'aeroporto di Pescara decolla un elicottero con a bordo i medici e tecnici del Soccorso Alpino. La pista di atterraggio è a pochi metri dall'ingresso della Valle dell'Orfento, alle porte di Caramanico. La pioggia intensa, però, impedisce al mezzo di soccorso di atterrare. Tocca, quindi, ad una squadra di terra raggiungere il ferito e riportarlo a valle con una barella. Passano quattro lunghe ore. In tutto questo tempo la ragazzina è accanto al suo eroico papà.

È così che li trovano, quando è già buio, gli uomini del soccorso alpino al loro arrivo sul luogo dell'incidente. All'uscita del sentiero c'è l'ambulanza del 118 pronta a portare l'escursionista, dolorante ma felice, in ospedale a Pescara. Nemmeno un graffio, ma solo tanto spavento, per la ragazzina soccorsa anche lei dai medici del 118 di Pescara. L'amore e il coraggio di un padre hanno consentito di scrivere il lieto fine ad un episodio che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi.
 

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