Vernice bianca è stata spruzzata sul murale in ricordo di Willy Monteiro, graffito disegnato sul muro di recinzione del liceo classico nel centro di Pescara. Qualche mese dopo l'uccisione di Willy a Colleferro, in provincia di Roma, era stato Ipman, street artist 28enne di Francavilla a mare, a disegnare in via Firenze, nel cuore di Pescara, il volto sorridente del ragazzo trucidato, ritratto come un supereroe. I vandali hanno agito nelle notti scorse, la polizia riferisce il 3 o il 4 giugno spruzzando vernice e coprendo interamento il viso e il suo bellissimo sorriso. Sul posto la Digos di Pescara che sta facendo accertamenti. I vandali potrebbe essere stati ripresi dalle telecamere. «Sporcare il viso di Willy con della vernice bianca mi sconcerta - dice Ipman al telefono - Spero proprio, in cuor mio, che non si tratti di un episodio a sfondo razziale. A quel graffito ero molto affezionato, la sua storia mi ha profondamento colpito. Sarà riproposto. lo realizzerò di nuovo a Pescara e a Roma, dove il disegno è stato molto apprezzato». Non si tratta di un vero e proprio murale ma di un effige che con un nuova tecnica viene affisa ai muri senza rovinarli. «La mia è poster art - prosegue Ipman - creo nel mio studio, realizzo su carta e incollo in zone dove sono già passato e ho sentito che avevano bisogno di uscire dall’abbandono».
Lo scempio arriva a pochi giorni dal processo a chi è accusato di ave ucciso Willy, il 21enne ammazzato a botte nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2020. Proprio giovedì prossimo, 10 giugno, è fissata, davanti alla Corte d'Assise del Tribunale di Frosinone, la prima udienza per i fratelli Marco e Gabriele Bianchi e i loro amici Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, tutti accusati di omicidio volontario.
Gli imputati verranno giudicati col rito immediato. Accusati del brutale pestaggio sono i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, professionisti della disciplina Mma, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli. Testimoni, in seguito alla morte di Willy, non solo hanno parlato di quella terribile notte ma anche di episodi precedenti accusando in particolare i fratelli Bianchi di atteggiamenti prevaricatori e violenti. I due fratelli erano poi conosciuti ad Artena, il loro paese, anche per il tenore di vita non proprio morigerato fatto di macchine di lusso, vestiti firmati e serate in locali di lusso. Willy Monteiro Duarte la notte dell'omicidio era uscito con degli amici: si trovava a Colleferro in piazza Oberdan quando ha incrociato la cieca violenza del gruppo che si era scagliato contro un suo amico.
Nel tentativo di difenderlo è diventato bersaglio soprattutto dei Bianchi che gli hanno inflitto colpi tali da lesionargli gli organi interni e persino da spaccargli il cuore. I quattro furono arrestati quasi subito grazie proprio ai testimoni. Ora devono rispondere di omicidio volontario rischiando fino all'ergastolo.