Pescara, politica in lutto: addio a Gaetano Novello

Martedì 21 Aprile 2020 di Paolo Vercesi
Gaetano Novello, sindaco di Pescara dal 1970 al 71, presidente del consiglio regionale d'Abruzzo dal 1985 al 1988

Dire che se n’è andato in punta di piedi, per una volta, non suona come la solita frase fatta. Gaetano Novello ci ha lasciato ieri suscitando profondo dispiacere in quanti lo conoscevano e hanno condiviso con lui un lungo percorso di vita, che fosse familiare, professionale o politica. Originario di Taranto, aveva compiuto 89 anni appena lo scorso 16 aprile, giovedì. All’improvviso, gli acciacchi che da qualche tempo lo tormentavano hanno purtroppo avuto il sopravvento, strappandolo agli affetti. Circostanza non proprio inattesa se è vero che lui aveva disposto che la notizia della sua dipartita, avvenuta ieri nella sua casa, fosse data a esequie avvenute. Esequie che si svolgeranno oggi 21 aprile in forma strettamente privata a prescindere dalle limitazioni imposte dalla pandemia da coronavirus.
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Politico gentiluomo, sempre disponibile e generoso, Gaetano Novello è stato sindaco di Pescara da ottobre ’70 a marzo ’71, consigliere comunale prima e dopo per due mandati, assessore all’urbanistica e ai lavori pubblici, consigliere regionale dall’85 al ‘90, presidente del consiglio regionale dall’11 giugno 1985 al 15 novembre 1988. Anni in cui ha rappresentato il volto moderato della Democrazia cristiana. La sua esperienza al timone della città coincise tra l’altro con la fase calda della scelta del capoluogo di regione. Con Giorgio Di Carlo e Luciano Fabiani fu tra gli artefici della cosiddetta “pace di Popoli” per la scelta dell’Aquila con forte riconoscimento di ruolo per Pescara (assessorati e sedute in riva all’Adriatico).

Novello sindaco visse e affrontò da amministratore gli anni del boom economico che per Pescara, allora città in espansione e in fermento, significava soprattutto commercio e edilizia. E’ durante il suo mandato che la città conosce quello sviluppo che la trasformerà nel capoluogo vivace e moderno di cui oggi possiamo solo intravedere i fasti. Le case popolari Gescal, ai Colli, sono un esempio della sua visione e lungimiranza. In Regione, da assessore ai Trasporti, rivoluzionò il sistema fondando l’Arpa. Ma Novello era anche uno spirito libero, nient’affatto incline a una politica di compromessi, motivo per cui non esitò al passo indietro di fronte a scelte che non condivideva, passando alla storia come il sindaco del gran rifiuto. Del resto la politica era missione e non professione per lui che nella vita ricopriva un importante ruolo come dirigente industriale: manager dell'Eni in Africa, in Abruzzo era diventato figura di riferimento della Coca Cola e si deve a lui, raccontano, la concentrazione di stabilimenti aperti dal colosso americano in Abruzzo, tra Carsoli, Popoli e Pescara. La politica è però rimasta nel suo cuore: negli anni Gaetano Novello ha messo al servizio degli altri la propria esperienza, sempre pronto a dare una mano, un consiglio. Così fino alle giovani generazioni, rappresentate da Luciano D’Alfonso prima e da Marco Alessandrini poi, sindaci che lui, voce autorevole del comitato dei saggi, ha sostenuto e difeso con forza nei momenti per loro più duri.
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«L’ho sempre trovato una persona a modo» ha commentato Marco Alessandrini, dopo aver «appreso con dispiacere» la notizia della scomparsa di Gaetano Novello. «Di lui conoscevo la storia politica quando, nel 2014 l’ho voluto in un gruppo di personalità garanti della mia candidatura a sindaco. Un democristiano convinto, instancabile promotore dell’identità e della crescita abruzzese attraverso l’impegno politico. Pescara perde una memoria storica di anni di grandissimo fermento e sviluppo per il nostro territorio. Nel corso del mio mandato sindacale -ha aggiunto Alessandrini - più volte ci siamo confrontati sulle questioni che più riguardavano la città e lui non ha mai fatto mancare proposte e consigli. Il mio abbraccio alla famiglia».

Calato per lui il sipario sulla scena politica, Novello ha saputo trovare percorsi professionali di successo. E' stato infatti banchiere, fondatore della Banca Adriatica, esempio di credito cooperativo che lui ha guidato, amava dire, «con lo spirito del negoziante di cose buone costretto a fare i conti con la realtà del supermercato». E' stato presidente del Centro studi Aldo Moro, un modo per onorare la memoria e il pensiero del grande e indimenticato esponente della Dc. Ha coltivato la passione per la gastronomia avendo anche associato il proprio nome all’Accademia della Cucina di cui è stato presidente per undici anni. Amava il tennis, frequentava abitualmente il Circolo, ha partecipato con entusiasmo a rimpatriate di ex Dc, come nel 2015 con il professor Giorgio Di Carlo, e di ex alunni del Liceo classico D’Annunzio, ultima quella organizzata da Checco Mancini nel luglio 2016. Nel 2007 gli è stato conferito il Ciattè d’oro in nome della sua pescaresità e quel 10 ottobre non riuscì a trattenere la commozione.

Gaetano Novello lascia la moglie Giuliana e le figlie Daria e Flavia, il genero Emanuele Panunzio, i nipoti Federico, Ludovica e Filippo. Cordoglio per la sua scomparsa è stato espresso da tutto il mondo politico pescarese e regionale, a cominciare da Peppino Quieti che con lui ha condiviso gli anni d’oro della politica Dc e che ieri ha espresso «dolore per la perdita di un amico che è stato ra i pionieri della Dc abruzzese, un amministratore che riuscì a dare forte impulso alle vocazioni di Pescara». Piene di affetto e di riconoscenza anche le parole con cui l’ex sindaco e governatore Luciano D’Alfonso ha voluto ricordare l’amico scomparso: «Con Gaetano Novello perdiamo l’ultimo esponente della classe politica dei padri che hanno accompagnato lo sviluppo di Pescara e dell’Abruzzo negli anni laboriosi e frenetici della prima repubblica. L’autonomia intellettuale, la chiarezza di visione e la nettezza nelle posizioni e nei comportamenti lo rendevano un leader autentico che nessuno poteva permettersi di ignorare. Perdiamo un maestro nella capacità pensare, di progettare, di militare, di testimoniare anche nel riserbo una visione tutta pubblica dell’impegno personale».
Per Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione, «con Gaetano Novello perdiamo un protagonista della storia di Pescara e dell’Abruzzo. Un politico di spessore, che univa alla cultura politica la capacità di ascoltare i problemi della gente, di progettare e realizzare, di confrontarsi». A lui ha rivolto un pensiero anche il sindaco Carlo Masci: «Ci ha lasciato Gaetano Novello, un gentiluomo d'altri tempi, una persona seria, onesta, pulita, uno di quei giganti della politica che ha contribuito alla rinascita della nostra città dopo le distruzioni della guerra, che ha posto le basi affinché Pescara diventasse la realtà più dinamica, effervescente e fiorente d'Abruzzo.

A lui va il ringraziamento di tutti i pescaresi e di quanti sono innamorati della nostra città, perché certamente lui può essere annoverato tra i protagonisti di una generazione di amministratori pubblici che ha fatto grande Pescara».

Ultimo aggiornamento: 12:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA