In molti ieri pomeriggio nella chiesa del Sacro Cuore a Sant'Egidio alla Vibrata (Teramo) per dare l'ultimo saluto a Daniel Pantoni, morto lunedì mattina a 46 anni all'ospedale Maggiore di Novara per un male.
Poi nella missiva spiega che era lui a dargli coraggio. «Siamo sconvolti, le morti premature fanno sempre più male», dice il sindaco Elicio Romandini che insieme al la sua giunta si unisce al dolore della famiglia. Daniel da alcuni anni si era trasferito con la famiglia, per motivi di lavoro a Novara, in Piemonte. Lì aveva iniziato una nuova vita, ma sempre mantenendo le abitudini di un «serio abruzzese», come si descriveva nei suoi profili social. Appassionato di pesca al lago e nei fiumi, viveva in simbiosi con il suo cane Boom. Compagno di avventure che - come racconta chi lo conosceva bene - gli è stato vicino per tutta la degenza, e fino agli ultimi giorni di vita. «Aveva scoperto di essere malato qualche mese fa - racconta un conoscente - ha lottato con tutte le sue forze». Lascia due figli, il papà Luciano, la mamma Pasqua e la sorella Sonia.