Pasteggia con i rifiuti, malore per l'orsetto Juan Carrito

Mercoledì 25 Agosto 2021
Pasteggia con i rifiuti, malore per l'orsetto Juan Carrito

Indigesione, intossicazion e stress, sì, stress. Queste le tre ipotesi del veterinario del Parco d'Abruzzo sul malore che ha colpito l'orsetto di due anni Juan Carrito, notato la sera prima a rovistare tra i sacchetti dei rifiuti e nei bivacchi dei turisti. I carabinieri forestali sono intervenuti per soccorrerlo quando hanno visto che si era rifugiato in una grotta, nei pressi del centro abitato di Villalago, in evidente difficoltà.

 I militari hanno atteso l’intervento del veterinario, sorvegliando la zona per allontanare le tante persone che si erano avvicinate, incuriosite.

Juan Carrito, ormai, è parte della loro vita e della comunità della Valle del Sagittario.


 

Mercoledì pomeriggio il personale della Stazione carabinieri forestale di Scanno, in provincia dell'Aquila,  è intervenuto vicino al chiosco di “Prato Cardoso” di Villalago dove Juan Carrito si era nascosto, gli occhi socchiusi, buttato a terra, si è temuto il peggio per lui. 

I militari hanno richiesto l’intervento del veterinario del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise che, una volta narcotizzato l’animale, è stato visitato, sottoposto ad analisi e il suo radio collare, ormai diventato stretto, è stato sostituito.

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Nei giorni scorsi Juan Carrito, uno dei quattro cuccioli di mamma Amarena, si è spinto più volte verso l’abitato di Villalago in cerca di cibo: l'altro ieri era stato sorpreso dallo zoologo Paolo Forconi a rovistrara tra i rifiuti dell'Eremo di San Domenico. «Al risveglio dalla narcosi, il plantigrado si è dileguato lentamente nel bosco e solo oggi i militari lo hanno avvistato nuovamente mentre si aggirava nei pressi di Villalago. Il veterinario ha formulato diverse ipotesi circa il malore dell’animale: indigestione, intossicazione o stress. Il riscontro si potrà fare con i risultati delle analisi» spiega con esattezza un comunicato stampa dei carabinieri forestali di Abruzzo e Molise. Riscostruzione puntuale che però il Parco cerca di smentire.


LA REPLICA DEL PARCO «L'orso si era rifugiato in una grotta dove è stato avvistato da alcuni turisti che hanno allertato i carabinieri forestali di Scanno, i quali, a loro volta, hanno chiamato il veterinario del Parco per valutare sul posto la fattibilità della cattura per sostituire il radiocollare, necessaria visto la naturale crescita del giovane orso tra oggi e la data in cui era stato installato il primo radiocollare (maggio 2021). La squadra di cattura è intervenuta, ha svolto tutte le operazioni previste dal protocollo, compresi i prelievi ematici, sostituito il radiocollare e rilasciato l'animale che si è allontanato. I campioni ematici sono stati inviati allo Zooprofilattico di Teramo per capire le condizioni generali dell'orso. Questa mattina i biologici del Parco sono tornati in zona, come di routine, per monitorare l'orso rilevando il buono stato di salute. Ricordiamo a tutti che uno dei compiti principali del Parco è la tutela di questo meraviglioso plantigrado e la stessa passa anche attraverso un'informazione puntuale e corretta». Come lo è quella descritta dal comunicato dei carabinieri forestali, corredato da dettagli sull'orso malato e dalle foto. 

Ultimo aggiornamento: 28 Agosto, 07:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA