Una bambina appena nata è stata strappata alla morte grazie alla prontezza dell'equipe della sala parto dell'ospedale San Salvatore dell'Aquila che si è resa immediatamente conto di una grave anomalia, molto probabilmente un arresto cardiaco.
La vicenda è venuta alla luce perché i familiari hanno scritto pubblicamente per ringraziare i medici e gli operatori per quanto hanno saputo fare.
Insomma, tutto sembrava procedere per il meglio. Poi, qualche minuto dopo la nascita, a bagnetto già fatto, il malore. La piccola è stata prontamente soccorsa: in sala c'erano i medici Eugenia Maranella e Ludovica Di Francesco che hanno immediatamente effettuato le manovre di rianimazione. Decisive per evitare il decesso.
La bimba è stata poi trasferita in Terapia intensiva neonatale dove, sotto il coordinamento della responsabile Sandra Di Fabio è stata intubata, sottoposta a trattamento ipotermico e a tutti i controlli necessari per valutare l'evoluzione del quadro clinico.
«Riteniamo - spiega al Messaggero la dottoressa Di Fabio - che possa essersi trattato di quello che viene definito Neonatal Collapse, ovvero un collasso neonatale, una problematica ormai riconosciuta di cui esiste anche una discreta casistica. La bimba è stata trattata con grande prontezza ed è stata sottoposta a tutti i controlli necessari che andranno avanti. Al momento sembra procedere tutto per il meglio e ci auguriamo che vada avanti in questa maniera. Certo, se anziché in sala parto il malore fosse avvenuto nel lettino sarebbe stato molto difficile accorgersene». I familiari della piccola hanno ringraziato i professionisti del San Salvatore: «Tutti coloro che lavorano nel reparto di Terapia intensiva neonatale dell'Aquila - hanno scritto i genitori - sono i migliori interpreti delle eccellenze sanitarie. Degli angeli che hanno salvato la vita alla nostra bimba che ha avuto un arresto cardiaco appena nata. Oggi possiamo dire che il peggio è passato, ma non sarebbe stato possibile senza la loro professionalità».