Morti sotto la valanga, il soccorritore e il cane Efrom dai familiari di Degni

Martedì 18 Maggio 2021 di Manlio Biancone
Morti sotto la valanga, il soccorritore e il cane Efrom dai familiari di Degni

AVEZZANO - Anche Efrom, detto Lucky, il cane del gruppo cinofilo del soccorso alpino della Guardia di Finanza dell'Aquila ha fatto visita alla famiglia Degni in via Marconi, ad Avezzano, a tre mesi dal ritrovamento di Gianmarco, della fidanzata Valeria Mella, di Tonino Durante Gian Mauro Frabotta.

È stato un momento toccante il simbolico incontro organizzato dall'avvocato Roberta Palermini, vicepresidente dell'Ance, sezione di Avezzano, tra i familiari di Degni, uno dei quattro dispersi sul monte Velino nell'incidente dello scorso 24 gennaio, e i soccorritori del Sagf.

Accogliendo favorevolmente i desideri della famiglia, il finanziere Angelo Centi con il suo cane Efrom, ha così incontrato il papà Memmo, la mamma Tonina e il fratello di Gianmarco, Leonardo.

L'emozione ha accompagnato il ricordo delle faticose ed estenuanti ricerche fino al ritrovamento, il 20 febbraio, del giovane, ultimo ad essere individuato, sotto metri di neve, proprio grazie al fiuto di Efrom, un cane di cinque anni e mezzo.

A 1.800 metri d'altezza, tra valanghe e ghiaccio, si è rivelato ancora una volta fondamentale l'intervento di questo cane nelle ricerche di dispersi in montagna.

Gli altri sfortunati compagni di escursione di Gianmarco erano stati già trovati il giorno prima da Simba e gli altri cani utilizzati nelle ricerche.

La mattina dopo si era partiti proprio dal punto in cui quei cani avevano già scavato, allargando via via l'area di ricerca e a circa 10 metri da quel punto, «Efrom ha mostrato un particolare interesse», raccontava quel giorno il suo conduttore.


Le operazioni di soccorso sono andate avanti per circa un mese non solo per le condizioni proibitive sul Velino ma anche per l'estensione dell'area interessata, Valle Majelana, di difficile accesso e soggetta a continue valanghe. La svolta nelle ricerche si è avuta tra i soccorritori quando è stata convalidata l'ipotesi che i quattro escursionisti erano stati travolti da una valanga nell'area della la valle del Bicchero.

«Cruciale l'abbassamento del manto nevoso, grazie alle temperature miti del mese di febbraio» ha ricordato il luogotenente Paolo Passalacqua del Sgaf dell'Aquila. All'inizio delle ricerche l'elicottero Av169 della Gdf aveva avvertito un segnale telefonico nella zona sotto al Colle del Bicchero. Il segnale era stato trovato con la strumentazione Imsi Catcher che consente di individuare i telefoni cellulari, indipendentemente dalle celle telefoniche, nel raggio di diverse centinaia di metri.

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