Molestato nella sede del sindacato, spedizione punitiva per vendicarsi

Venerdì 29 Luglio 2022 di Patrizio Iavarone
Molestato nella sede del sindacato, spedizione punitiva per vendicarsi

Come siano andati davvero i fatti è tutto ancora da verificare.

E per questo, molto probabilmente, la procura della Repubblica di Sulmona chiederà nelle prossime ore un incidente probatorio: un interrogatorio, probabilmente un confronto, cioè, per cristallizzare le accuse, che sono gravi e pesanti, se dovessero trovare un fondo di verità.

Per il momento c’è solo la testimonianza e la denuncia della presunta vittima, un ragazzo di 18 anni residente in un paese del comprensorio che dice di essere stato molestato sessualmente e una aggressione accertata dai carabinieri e refertata dall’ospedale di Sulmona dove l’altra notte si è recato un funzionario della Cgil che è stato aggredito da cinque persone.

Tutto sarebbe cominciato l’altro giorno: il diciottenne si reca al patronato Inca della Camera del Lavoro di Sulmona in vico Del Vecchio, in pieno centro storico, per disbrigare una pratica relativa ad una richiesta di disoccupazione. Il funzionario responsabile lo accoglie e lo guida, spiegandogli cosa e come fare. Poi le versioni divergono: il ragazzo sostiene di essere stato molestato dal funzionario, un cinquantenne con famiglia e figli, che gli avrebbe toccato le parti intime. Una versione che il presunto molestatore, e con lui tutta la Cgil, smentiscono e respingono: tanto più, dicono, che il fatto sarebbe accaduto in pieno giorno, in un ufficio aperto al pubblico e dove le persone entrano ed escono.

Comunque il diciottenne va via dalla sede del sindacato senza dire niente, ma in serata, quasi in chiusura, si ripresenta in vico Del Vecchio con altre quattro persone, tra familiari, amici e il suo ragazzo. Una spedizione di chiarimento che si trasforma presto in una specie di rissa: accusato dal gruppo di aver molestato il ragazzo, il funzionario nega e per lui arrivano le botte. Calci, pugni e sputi, le carte buttate in aria, l’ufficio messo sottosopra. Diversa la versione del diciottenne, secondo il quale, è stato il funzionario ad aggredire la mamma che era andata con lui e gli altri per avere chiarimenti e che anzi l’uomo avrebbe tentato anche gesti autolesionistici, che proprio uno dei cinque della spedizione, avrebbe impedito. In tarda serata arrivano così i carabinieri che cercano di riportare la calma, mentre il funzionario si reca in ospedale per essere curato. I medici gli referteranno ferite non gravi (un labbro spaccato, qualche contusione) per una prognosi di cinque giorni, ma le scaramucce non finiscono neanche in ospedale dove nel frattempo si erano recati anche i cinque. La lite va avanti, più che altro ad offese e accuse, fino a ieri mattina, quando dalla sede del pronto soccorso, si sposta sulle carte dell’ufficio denunce dei carabinieri.

Qui vengono depositate due denunce: una da parte del ragazzo per la presunta violenza sessuale, l’altra da parte del funzionario per le lesioni e la presunta calunnia. Una brutta storia, qualunque sia la verità, alla quale non sarà facile venire a capo. I carabinieri che indagano sulla vicenda stanno acquisendo anche le immagini delle telecamere presenti per avere qualche elemento in più e ricostruire le responsabilità. Probabilmente il confronto davanti al magistrato sarà decisivo.

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