Diego Silvestrone migliora di giorno in giorno.
Dopo il risveglio dal coma farmacologico, durato circa dieci giorni, il piccolo ha chiesto dei fratelli e del papà e, assistita da uno psicologo, la madre ha dovuto dargli l'atroce risposta. Lo zio Luca Silvestrone racconta: «Si è trattato del momento più difficile per Diego e per tutti noi. La reazione di mio nipote è stata quella che immaginavamo, tanto dolore ed un forte senso di vuoto. Lui nomina spesso i fratelli ed il papà, ripete che gli mancano, in alcuni momenti dice di avvertire la loro presenza accanto a sé». La camera del secondogenito del campione è sempre affollata da nonni, zii e parenti e zeppa di giocattoli: «C'è un continuo viavai di persone - aggiunge il fratello di Andrea Silvestrone - tutti vogliono abbracciarlo. Il bambino ha voglia di comunicare, parla volentieri con tutti».
Il dodicenne è assistito 24 ore su 24 dalla madre Barbara, e dallo lo zio materno Paolo, mentre Luca Silvestrone, da Ravenna, lo raggiunge quasi tutti i giorni. «Nel momento in cui io e mia madre abbiamo stretto fra le braccia Diego, è stato faticoso trattenere le lacrime, l'emozione era troppo forte, soprattutto per me che ero stato l'unico, insieme allo zio Paolo, ad averlo visto subito dopo l'incidente. Rivedere il viso sgonfio ed il sorriso sulle labbra di mio nipote ha riacceso una luce nel buio della perdita di mio fratello, di Nicole e Brando. Il bambino risponde bene e rapidamente alle cure, presto ricomincerà a giocare e speriamo possa tornare presto anche a casa». Sui tempi di degenza i medici non si pronunciano ma la prossima settimana il quadro sarà più chiaro.