L'appello delle Suore celestine sollecitano «silenzio, rispetto e preghiera»

Giovedì 9 Giugno 2022
Il monastero di San Basilio

L'AQUILA «Cari amici, ringraziamo quanti ci stanno esprimendo la loro solidarietà per l'increscioso episodio verificatosi nel nostro Monastero. Chiediamo di mantenere la riservatezza sulla vicenda evitando la divulgazione delle immagini e rimuovendo quelle che ci ritraggono al fine di preservare il silenzio e il raccoglimento che la nostra vocazione di monache contemplative richiede. Confidando nel vostro senso di responsabilità, assicuriamo a ciascuno la nostra intercessione e la nostra preghiera». Le Suore Celestine, le ultime eredi di Celestino V, attraverso la loro pagina Facebook, hanno espresso con un messaggio, semplice nella forma ma altrettanto forte e chiaro, il forse tardivo tentativo di salvaguardare, il loro status.

Troppo spesso per un pugno di like si perde il lume del buonsenso. Nella corsa alla pubblicazione di immagini, frasi, talvolta violando ogni regola.

Eppure le Suore nel loro monastero ci sono sempre state, con la loro benevole presenza, sempre disponibili all'ascolto, la loro casa non l'hanno mai abbandonata, neppure dopo il tragico terremoto del 2009, con la loro bellezza spirituale, colma di fede, carità e umiltà. Un messaggio verso tutti coloro che hanno strumentalizzato il caso, verificatosi nei giorni scorsi. Ora è il tempo di raccogliersi in preghiera, di chiudersi in quel silenzio necessario, nella dimensione spirituale appartenente a quella scelta vocazionale di monache di clausura. L'invito a una attenta riflessione, perchè azioni simili in futuro non debbano tornare a ripetersi, per salvaguardare la loro preziosa dimora, un messaggio educativo verso quelle anime smarrite, che in quella notte, hanno interrotto quella pace, tanto preziosa alle storiche abitanti del Monastero di San Basilio.

Il sentimento di odio e punizione non alberga nelle Celestine, piuttosto di accoglienza e perdono. Non sono alla ricerca di notorietà, e quelle rare volte in cui decidono di esporsi in società, lo fanno esclusivamente per raccolte benefiche locali e per le loro missioni attivate a Bangui e Manila. «La nostra è una carità spirituale, prima ancora che materiale. A Bangui e a Manila conserviamo il nostro stato di vita contemplativa. Siamo e restiamo monache di vita contemplativa, lì come qui, puntando sulla forza di una presenza che, come raggio che splende, irradia su quelle terre la potenza dello Spirito Santo per mezzo della preghiera, della carità, dell'amore».

Sabrina Giangrande
 

Ultimo aggiornamento: 15:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA