Apprezzamento a una ragazza, poi la maxi rissa: nove coinvolti, uno accusato di violenza

Lunedì 7 Giugno 2021 di Marcello Ianni
Apprezzamento a una ragazza, poi la maxi rissa: nove coinvolti, uno accusato di violenza

L'AQUILA - Un apprezzamento spinto, poi quella mano che scivola sul sedere di una ragazza che ne fa nascere una rissa con 9 ragazzi dell'Aquila coinvolti e con la stessa ragazza che alla presenza degli agenti della Polizia rivolgendosi al violentatore esclama: «Ci conosciamo da quanto avevamo 13 anni, e mi fai questo? Te la faccio pagare, ti taglio la gola, hai messo in mezzo la Polizia, ti sgozzo.

Tu qua non vivi più, non devi più uscire di casa».

Ancora un ennesimo caso di rissa tra ragazzi in centro storico (nonostante il periodo pandemico molto delicato quello del mese di febbraio scorso), di cui è costretta ad occuparsi nuovamente la Procura. Teatro dell'ennesima battaglia piazza Regina Margherita, intorno alle 19.30, nel febbraio scorso.

Secondo quanto ricostruito dagli stessi agenti della Squadra volante della Questura, supportati anche dalle immagini delle telecamere presenti nella piazza, ad innescare la rissa tra ragazzi è stato il palpeggiamento di uno di loro nei riguardi di una ragazza che attendeva fuori da un locale di ritirare un pasto da asporto. Attività commerciale, è bene chiarire, estranea ai fatti oggetto di interesse da parte della Procura.

LA RICOSTRUZIONE

Un palpeggiamento del sedere che in un istante ha fatto volare calci e pugni tra altri ragazzi, tutti di età compresa tra i 23 e 29 anni, tutti aquilani. Il tempestivo intervento degli agenti della Polizia ha evitato il peggio.

Alla fine a 8 di loro il sostituto procuratore della Repubblica, Simonetta Ciccarelli, ha contestato il reato di rissa, sempre per uno di loro quello più grave di violenza sessuale mentre per la parte offesa e un altro ragazzo è scattato anche il reato di minacce nei riguardi del violentatore.

Questi ultimi due nonostante la presenza della polizia non si sono risparmiati nel lanciare minacce molto esplicite.


Dopo la parte offesa anche un altro ragazzo rivolgendosi al violentatore ha esclamato: «Ti taglio la gola e ti ammazzo, te la faccio pagare, hai finito di vivere, verme, sei un verme, i pescatori ti si comprano perché sei un verme. Ti ammazzo stupido pervertito, tossico, sfigato. Sei un lurido».

Preso sempre dalla rabbia, quest'ultimo giovane si è reso responsabile del reato di oltraggio a pubblico ufficiale. Rivolgendosi agli agenti che stavano verbalizzando quanto accaduto poco prima ha esclamato: «Voi della Polizia siete pazzi psicopatici che difendete questo c...., io pago le tasse per darvi lo stipendio e voi difendete queste persone, mi fate schifo non posso avere fiducia di voi».

Gli indagati, assistiti dagli avvocati Fabio Alessandroni, Massimiliano Venta e Gian Luca Totani hanno ora 20 giorni di tempo per dimostrare al pm Ciccarelli, dal loro punto di vista come sono andate le cose.

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