Il libro-testimonianza su Giulio Petronio il "re del formaggio pecorino canestrato"

Lunedì 8 Agosto 2022 di Sabrina Giangrande
Giulio Petronio con una forma di canestrato

CASTEL DEL MONTE «Sono figlio di Castel del Monte. Qui tutti facevano quest'attività. Nel Settecento su duecento famiglie castellane ben centottanta erano di pastori! I nostri pastori erano considerati i migliori. Quando si doveva dire che un pastore era bravo, si diceva: È un pastore di Castel del Monte!». "Più lontano vedi più a lungo sogni!", questo il titolo del volume al celebre pastore Giulio Petronio di Castel del Monte, in provincia dell'Aquila, scompar lungo vediso più lo scorso febbraio, conosciuto da tutti come il "Re" del formaggio pecorino canestrato, "Presidio Slow Food" definito storicamente come il pecorino della transumanza, quando in passato i pastori portavano le loro greggi, nei mesi più freddi dell'anno, verso i pascoli più miti del Tavoliere delle Puglie.

Il libro-racconto della vita di Giulio Petronio, «il militante politico, l'amministratore comunale, l'imprenditore lungimirante», realizzato attraverso le molteplici testimonianze di persone che hanno avuto la fortuna di conoscere Giulio e che gli hanno voluto bene, come alcuni suoi dipendenti che lo ricordano «come un padre, non come un proprietario».

L’edizione è stata curata dall'Associazione culturale Castru Montis presieduta da Mario Basile, ex sindaco di Castel del Monte e verrà presentata oggi in un duplice appuntamento: il primo, alle 10 a Campo Imperatore in località Fonte Macina nell'ambito della 62esima edizione della Rassegna Ovini e il secondo, alle 21.30 in paese nel Rione Capo Croce, con un intermezzo musicale del maestro Orazio Tuccella e con la proiezione della conversazione "I granai della memoria" (2013) dell'Università di Scienze Gastronomiche di Bra-Pollenzo.

Nel libro sono contenuti anche interventi istituzionali del sindaco di Castel del Monte, Matteo Pastorelli, dell'assessore regionale all'Agricoltura Emanuele Imprudente e della presidente della Camera di commercio del Gran Sasso dItalia Antonella Ballone, oltre a testimonianze e ricordi; come quelli della nipote, Manuela Tripodi, del maestro Tuccella, del giornalista Marco Signori e dell'ex direttore del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga Marcello Maranella.

«Questa pubblicazione è nata sull’onda di una grande emozione che è seguita alla scomparsa di Giulio, amico non solo del grande popolo dei pastori, ma di giornalisti, professionisti, ricercatori della biodiversità, rappresentanti delle istituzioni che hanno voluto tutti testimoniare la loro stima all’imprenditore scomparso” - scrive in premessa Basile». E ancora: «la proposta della nostra Associazione culturale ha trovato il concreto sostegno delle Istituzioni grazie alle quali è stato possibile concretizzare questa pubblicazione che vuole testimoniare non solo l’attività in diversi campi di Giulio, ma la storia e la cultura di un mondo pastorale che ha fatto e continua a segnare le vicende economiche, culturali e sociali della nostra terra d’Abruzzo e dei suoi pastori».

Un ricordo anche a Gregorio Rotolo scomparso anche lui prematuramente, altro simbolo, insieme a Giulio della pastorizia abruzzese.

Sabrina Giangrande

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