È morta all’alba in ospedale a Teramo. Stefania Seccia, 42 anni, moglie del notaio Roberto Lauro, ha combattuto con forza contro un male. Negli ultimi tempi era rimasta a casa, poi un improvviso aggravamento e il trasferimento a Teramo dove, nonostante le cure, ha cessato di vivere, destando sgomento e angoscia nella famiglia e commozione nelle tantissime persone che la conoscevano e la stimavano. Stefania era a nipote dell’ex vescovo di Teramo, monsignor Michele Seccia, entrambi di origini pugliesi come anche con il marito Roberto, nativi di Barletta, ma arrivati a Giulianova, se ne sono innamorati e non si sono mossi più, tanto che la salma sarà sepolta oggi pomeriggio, dopo i funerali alle 15 nella chiesa di San Pietro, nel cimitero giuliese. Lascia una figlia di dieci anni.
Ieri, tra i tanti messaggi di cordoglio il sindaco Jwan Costantini con l’amministrazione comunale, in una nota, si è al notaio Roberto Lauro. «Porgiamo al dottor Lauro, stimato professionista ed eccellente persona, le nostre più sentite condoglianze – scrive Costantini – in queste ore di immenso dolore, ci stringiamo a lui, alla sua famiglia, agli amici, nella speranza che l’abbraccio e la vicinanza di questa comunità possano essere di conforto e di affettuoso sostegno». Nel manifesto ultimo gesto di solidarietà per gli altri. Non fiori ma eventuali donazioni destinate all’Associazione per la ricerca contro il cancro. Manifesti di cordiglio della quinta B della scuola Don Milani, dell’Ente Porto, della Scuola d’inglese, dello Studio Iachini e dell’ex sindaco Mastromauro.
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