Morte di Giulia, appello del papà a Mattarella: «Avremo mai giustizia?»

Venerdì 14 Febbraio 2020
Morte di Giulia, appello del papà a Mattarella: «Avremo mai giustizia?»

Giulia Di Sabatino, 19 anni, fu trovata senza vita il primo settembre del 2015 sotto un viadotto della A14, in Abruzzo. Del caso della ragazza si è parlato durante la visita a Teramo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e in un incontro svoltosi in prefettura su iniziativa del coordinamento Codice Rosso delle attiviste Adele Di Rocco ed Elena Pesce, promotrici dell’iniziativa che vuole rompere il muro del silenzio sulla tragica fine della giovane.
 

 

 I genitori di Giulia,  Meri Koci e Luciano di Tortoreto, che vivono a Tortoreto in un piccolo centro in provincia di Teramo, affranti e commossi per l’udienza ricevuta, hanno trasmesso a Mattarella, attraverso il prefetto Graziella Patrizi, un plico con i documenti sul caso di Giulia e una missiva firmata da Luciano Di Sabatino, il papà.

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«Sono un padre di famiglia, il padre di Giulia e di Vanessa che fino a 5 anni fa era il papà più felice del mondo. Sentire la sorella Vanessa da Londra che spesso mi chiede con voce tremante “Papà hanno riaperto il caso di Giulia” mi fa l’effetto di un coltello al cuore. Avremo mai giustizia? Avremo mai una risposta? Io - sottolinea Luciano Di Sabatino - non mi rassegno e continuo a perseguire la via della verità perchè è quello che mi chiede Giulia, quando mi appare in sogno e mi sorride dicendo “Papà, mi manchi troppo”». Parole condivise dalla moglie Meri che mai ha avuto dubbi sul fatto che la figlia aveva tanta voglia di vivere. I genitori sono determinati nella ricerca della verità riguardo la morte della loro figlia, sempre più convinti sulla scorta dei numerosi elementi oggettivi emersi che non si tratti di un suicidio.

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Ultimo aggiornamento: 12:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA