Cristian: «Ho ucciso Mihaela perchè mi voleva lasciare»

Venerdì 11 Ottobre 2019 di Teodora Poeta
Cristian: «Ho ucciso Mihaela perchè mi voleva lasciare»
Lei voleva lasciarlo e prima che lui la uccidesse non si è neanche difesa. Dal letto dell’ospedale Mazzini di Teramo, dove ancora si trova ricoverato per le ferite auto inflitte all’addome, Cristian Daravoinea, camionista romeno 36enne ancora in stato di fermo di pg, ha ammesso dopo essere stato rintracciato a Tortoreto davanti al pm Davide Rosati che la storia con la sua compagna, madre della loro figlia di 6 anni, era ormai al capolinea. «Voleva lasciarmi». E per questo l’avrebbe uccisa in un gesto d’impeto secondo gli inquirenti dopo una discussione iniziata in casa, a Nereto. Ma l’esatta dinamica non è ancora chiara. L’arma usata è un coltello da cucina dalla lama lunga 18 centimetri che Cristian ha affondato con decisione e rabbia nel petto della compagna due volte, colpendo all’altezza del cuore e del polmone, ma non è certo che Mihaela Roua, così si chiamava la povera vittima, 32 anni operaia in una camiceria, sia morta immediatamente. Sarà l’autopsia, che verrà eseguita domani mattina su disposizione della Procura, a stabilirlo.

L’uomo poi è fuggito di casa, lasciando anche il suo cellulare nell’abitazione dopo essersi cambiato e aver spostato il corpo dalla camera da letto alla cucina. Per questo adesso saranno necessari ulteriori accertamenti anche per analizzare il sangue rinvenuto nell’appartamento. E mentre prosegue il lavoro senza sosta degli investigatori coordinati dal pm Davide Rosati, è già stata nominata curatrice speciale della bambina la zia materna, sorella di Mihaela che è immediatamente arrivata a Nereto e che ora si prenderà cura della piccola. Sul profilo facebook della vittima ci sono foto di loro due sempre insieme, sorridenti. Al mare, all’asilo, a spasso. Ovunque. Ma anche foto con Cristian, l’uomo che ha scelto di toglierle la vita perché lei voleva farsene un’altra, da sola, lontana da lui, anche se all’apparenza sembravano ancora sereni. A dare l’allarme, mercoledì, è stata la sua titolare quando non l’ha vista rientrare al lavoro e al cellulare non rispondeva. Poi nessuno, né mamma, né papà, si sono presentati alla fermata dell’autobus per andare a prendere la bimba all’uscita da scuola. Saranno i Vigili del fuoco a forzare la porta d’ingresso dell’appartamento al quarto piano del condominio di viale Europa a Nereto e a scoprire il cadavere.
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