Mentre aumenta in Italia la diffusione della sotto-variante di Omicron BA.5 con percentuali che ormai superano il 10%, in Abruzzo sono almeno una decina i casi sospetti, ma l’ufficialità arriverà solo nei prossimi giorni.
La nuova mutazione desta poi qualche preoccupazione in più rispetto alla Omicron 2, largamente prevalente in Abruzzo: «Teoricamente la Omicron 5 è più infettiva, inoltre gli studi sulla struttura hanno evidenziato che potrebbe essere più aggressiva della sotto-variante 2, perché recupera alcune mutazioni della Delta. Se questo fosse confermato ci sarebbe un ritorno indietro sull’aggressività e non sarete un bel segnale».
La curva dei contagi continua in ogni caso a scendere: su base settimanale si registra un calo pari a -11,54% per i positivi e - 36,84% per le vittime. Dal 2 all’8 giugno sono 2.958 i contagi e 12 i decessi registrati, mentre nei sette giorni precedenti i casi sono stati 3.344 e i decessi 19. La provincia più colpita dall’inizio dell’emergenza è quella di Chieti che ha raggiunto 116.744 contagi, seguono il Teramano con 100.891 casi, il Pescarese con 94.666 e l’Aquilano con 85.084. In base all’ultimo bollettino regionale, sono 781 i guariti e 486 i nuovi casi registrati ieri in Abruzzo, che portano il totale dall’inizio dell’emergenza a 409.305. Nelle ultime ore sono stati eseguiti 2.083 tamponi molecolari e 3.255 test antigenici, per un tasso di positività pari al 9,10%. Il bilancio dei pazienti deceduti registra due nuovi casi e sale a 3.342.
Gli attualmente positivi in Abruzzo sono 17.231 (-298) e restano invariati i ricoveri: sono 172 i pazienti ricoverati in ospedale in area medica e 3 quelli in terapia intensiva. A livello provinciale sono 128 i nuovi casi nell’Aquilano, 122 nel Chietino, 115 nel Pescarese e 100 nel Teramano, mentre 12 positivi sono residenti fuori regione e per 8 sono in corso verifiche sulla provenienza.