Cuccioli di cane uccisi, secondo l'accusa, senza ragione e un pastore tedesco abbattuto in virtù di un presunto favore.
I due indagati, sulla base di quanto ricostruito dal procuratore capo Giuseppe Bellelli che coordina l'inchiesta insieme al sostituto procuratore Benedetta Salvatore, avrebbero disposto, «senza necessità, il ricovero presso il canile sanitario e la successiva eutanasia di un cane lupo cecoslovacco prelevato dall'abitazione del proprietario da un agente tecnico (accalappiacani) del dipartimento di prevenzione della Asl, su richiesta del padre del proprietario, cliente della clinica veterinaria Saline». In tal modo, si legge sul capo d'imputazione, sarebbe stato procurato «un ingiusto vantaggio patrimoniale al proprietario del cane, consistito nel mancato esborso delle spese di custodia, di accudimento e di soppressione, peraltro ingiustificata, dell'animale». A un indagato, inoltre, si contesta di avere ucciso, «senza necessità, cuccioli di cane, mediante la somministrazione del farmaco Tanax». Gli inquirenti avrebbero trovato diversi riscontri alle accuse dell'esposto e starebbero approfondendo altri episodi.
Nel frattempo l'associazione che ha fatto scattare l'inchiesta è uscita allo scoperto. «Confermiamo che siamo coinvolti nella vicenda come associazione e che la nostra presidente di sezione, Paola Canonico, ha effettuato l'esposto - scrive su Facebook la Lega del Cane di Pescara - ma chiariamo in maniera definitiva che non possiamo e non intendiamo rilasciare nessun genere di dichiarazione aggiuntiva fino a conclusione delle indagini». Il messaggio prosegue con un ringraziamento ai magistrati e alle forze dell'ordine e si chiude con una considerazione: «Non possiamo non dire che la situazione emersa è peggiore di quanto potessimo immaginare e che è grande l'amarezza per tutti gli animali che hanno perso la vita negli anni in mano a costoro».