Tredicenne preso a pugni dal bullo mentre va in bicicletta: occhio nero e trauma facciale

Giovedì 7 Gennaio 2021 di Matteo Bianchini
Preso a pugni dal bullo mentre va in bicicletta: occhio nero e trauma facciale

Ragazzino di 13 anni preso a pugni mentre va in bici con gli amici finisce al pronto soccorso. Quello che sembra essere un vero e proprio episodio di bullismo si è verificato a Martinsicuro, in provincia di Teramo,  qualche giorno fa, nei pressi del supermercato Ins, quando il ragazzo insieme ad altri tre amici stava passeggiando in bicicletta. A un certo punto si sono avvicinati altri tre ragazzi (più grandi ma sempre minorenni da quanto si apprende) e uno di questi, senza nessuna motivazione particolari, a quanto pare, si è scagliato contro il 13enne colpendolo al volto con tre pugni per poi allontanarsi come se nulla fosse. Il minorenne, particolarmente sconvolto, è tornato a casa con un occhio nero e gonfio e han raccontato l'accaduto ai genitori che lo hanno accompagnato al pronto soccorso dell'ospedale di San Benedetto del Tronto per un trauma cranico facciale.

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Il giovanissimo, dopo le cure, è stato dimesso con una prognosi di 5 giorni e i genitori si sono poi recati in caserma a Martinsicuro per denunciare l'accaduto. E' partita così una querela di parte e ora i carabinieri della locale stazione stanno provando a ricostruire l'accaduto. Non essendoci telecamere nei pressi del supermercato i militari ora dovranno raccogliere alcune testimonianze a partire dagli altri due ragazzini che erano in bici insieme al 13enne e cercare di capire il perchè di quella brutale aggressione nei confronti di un quasi coetaneo.

Da quanto raccontato ai militari dai genitori, il tutto sarebbe riconducibile a un atto di bullismo quindi senza che tra i due gruppetti fosse nata quindi una discussione o si fossero verificati precedenti diverbi. Un sopruso in piena regola come spesso purtroppo succede tra ragazzini, soprattutto in ambito scolastico. Un fenomeno, quello del bullismo, che può generare gravi conseguenze, soprattutto psicologiche, nella giovane vittima che, nella maggior parte dei casi, non trova mai il coraggio di denunciare le prepotenze subite da coetanei per paura di ulteriori ritorsioni o per il timore di venir esclusi dal resto del gruppo. Una violenza che spesso, purtroppo, ha portato addirittura al suicidio diversi giovanissimi. Una vera e propria piaga contro la quale le istituzioni si stanno operando con campagne di sensibilizzazione, specie nelle scuole, dove il fenomeno generalmente prende piede in tutta la sua triste brutalità.

Ultimo aggiornamento: 08:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA