Auto sui bimbi dell'asilo all'Aquila: dopo la mamma, a breve sarà la volta del minore, salvo per miracolo dopo essersi lanciato con l'auto in corsa, pochi istanti prima della tragedia. Con tutte le accortezze che il Codice di procedura penale prevede per i minori, nei prossimi giorni sarà ascoltato il 12enne figlio di B.R.Z. di 38 anni, la donna di nazionalità bulgara, ora indagata per omicidio stradale, accusata di aver lasciato incustodita la propria auto all'interno dell'asilo e scuola materna I Maggio di via Salaria Antica Est mercoledì scorso; mezzo che sfrenato al termine di un tratto molto scosceso, ha travolto sei minori che stavano giocando in giardino, provocando la morte di Tommaso D'Agostino di 4 anni e il ferimento di altri cinque. Tra questi una bambina di 4 anni e mezzo nata a L'Aquila con genitori di nazionalità romena, che è ancora ricoverata in prognosi riservata in un ospedale di Roma.
Assistito da uno psicologo e all'interno di una stanza protetta per le audizioni di persone fragili all'interno del Tribunale, il ragazzino dovrà confermare quanto già raccontato due giorni fa in lacrime dalla mamma davanti al sostituto procuratore della Repubblica, Stefano Gallo ovvero che «è stato un errore umanouna marcia tolta inavvertitamente».
La 38enne ha anche spiegato che oltre ad aver tentato di frenare a mani nude l'auto, è riuscita a mettersi di lato all'ultimo secondo anche lei per non essere investita, e ricorda nettamente il grido del figlio che era dentro l'auto: «Mamma!». Una ricostruzione sulla dinamica del grave sinistro che dovrà essere confrontata dal perito nominato dal sostituto procuratore, il geometra Cristiano Ruggeri, che ha chiesto 90 giorni per il deposito della consulenza. Al momento sembra che il perito si sia concentrato sullo stato dei luoghi, riservandosi di effettuare i controlli sui dispositivi della macchina nei prossimi giorni. Auto posta sotto sequestro che con una tecnica particolare è stata portata via dai vigili del fuoco e agenti della polizia stradale per essere custodita in Questura.
La Procura indaga anche sulla questione della sicurezza all'esterno dell'asilo e negli spazi circostanti. Sempre ieri il presidente dell'Ordine dei giornalisti, Stefano Pallotta, sulla scia dell'appello dei familiari del bambino deceduto, ha richiamato i colleghi «, ad assumere un atteggiamento di sobrietà nella ricerca di notizie e testimonianze»: «La necessità di informare su quanto accaduto un'opinione pubblica sconvolta, la ricerca di dettagli e particolari - prosegue - non può e non deve contrastare con l'assunzione di un atteggiamento ispirato a senso di responsabilità e di umanità».