Andrea Cecca, il dramma del 28enne di Tivoli morto in un incidente: festeggiava la guarigione, era finito sulla sedia a rotelle

Dopo quello schianto, nel 2019, il ragazzo era rimasto su una sedia a rotelle. Poi, con tanta grinta e riabilitazione, era riuscito a rialzarsi e a camminare con un deambulatore

Lunedì 6 Marzo 2023 di Tito di Persio e Giovanni Sgardi
Festeggiava la guarigione, perde la vita in un incidente

Festeggiavano un mezzo miracolo. La guarigione di Andrea Cecca, 28 anni di Tivoli, dai postumi di un grave incidente stradale. Dopo quello schianto, nel 2019, il ragazzo era rimasto su una sedia a rotelle. Poi, con tanta grinta e riabilitazione, era riuscito a rialzarsi e a camminare con un deambulatore.
Una grande conquista, da festeggiare con una giornata speciale in Abruzzo, nella località sciistica di Prati di Tivo. Ma sabato il destino è stato beffardo: complice un altro incidente.

Andrea Cecca è morto insieme allo zio, Giorgio Bellachioma di 44 anni, sulla Jeep Renegade guidata da Bellachioma e precipitata per 50 metri in un dirupo, rotolando su se stessa, dopo aver sfondato il guardrail. Sul fuoristrada c'era anche la fidanzata di Andrea e la compagna di Giorgio, sbalzate dall'urto fuori dall'abitacolo. Si sono salvate aggrappandosi alle reti di protezione che trattengono i massi e se la caveranno con qualche decina di giorni di prognosi.

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IL SABATO

Giorgio Bellachioma è a sua volta originario di Tivoli. Si era trasferito in Abruzzo, a Crognaleto, insieme alla compagna e alla mamma, perché aveva trovato lavoro come operaio edile in una ditta di Montorio. Sabato mattina, come concordato, aveva ricevuto la visita del nipote. Andrea Cecca, orgoglioso, voleva mostrargli come si era ripreso da quel sinistro di 4 anni fa. «Guarda zio, ora posso fare a meno della sedie a rotelle». Anche se aveva ancora bisogno di un deambulatore.
Zio, nipote e le rispettive compagne hanno voglia di fare qualcosa per imprimere nella memoria quel giorno (fino ad allora) felice. Poco distante da Crognaleto c'è la perla turistica dei Prati di Tivo, sul versante teramano del Gran Sasso. I quattro passeggiano sulla piazza, mangiano in un ristorante, poi nel tardo pomeriggio riprendono la strada per casa. Lungo la contorta Provinciale 43, in corrispondenza di un tornante, succede qualcosa che i carabinieri non sono ancora riusciti a ricostruire. La Renegade punta il guardrail, lo sfonda, inizia a ribaltarsi più volte lungo un precipizio e si schianta nei pressi di un'altra scarpata. Bellachioma, alla guida, e Cecca, sul sedile davanti, muoiono sul colpo.

DIFFICOLTÀ

Per le difficoltà di raggiungere il mezzo, i corpi saranno recuperati solo in piena notte. Allarme rosso anche per le due donne, che con il passare delle ore rientra. Non sono più in pericolo di vita, anzi non sono nemmeno gravi. Gli amici di Crognaleto intanto raccontano di una vicenda davvero difficile da credere: morire in un incidente per festeggiare la guarigione da un altro. «Andrea Cecca? Si lo conosciamo bene, era spesso ospite dello zio. E diceva di come volesse farcela, a tutti i costi, a liberarsi di carrozzina e deambulatore».

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