Morte di Alessandro, i genitori: trovate lo spacciatore. Sarà risentito il diciottenne romano

Mercoledì 29 Luglio 2020 di Alessandra Di Filippo
Alessandro Di Nino Morte di Alessandro, i genitori: trovate lo spacciatore. Sarà risentito il diciottenne romano

C'è una storia di droga, come ipotizzato sin dai primi istanti, dietro la morte di Alessandro Di Nino, il 21enne originario di Ortona e residente a Pescara, trovato sabato mattina alle 6 in un lago di sangue in una stanza al quarto piano dell'hotel Holiday. Sulle gambe, tagli provocati dai vetri della finestra rotta, che però non sono la causa del decesso, avvenuto nel reparto di Rianimazione del Santo Spirito qualche ora dopo. A provocare la morte, stando a quanto emerso dall'autopsia effettuata ieri mattina dal medico legale Ildo Polidoro su disposizione del pm Rosangela Di Stefano, sono state le complicanze legate all'assunzione di cocaina in dosi massicce. Assunzione che gli ha causato in pratica una devastante emorragia. Riscontrata anche una tossicosi cardiaca. In preda ad fortissimo malessere, è quindi molto probabile che il ragazzo abbia dato un calcio alla finestra, mandandola in frantumi e ferendosi.

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All'autopsia, durata quattro ore, ha preso parte anche l'avvocato Edgardo Ionata per conto dei genitori del ragazzo, che ora più che mai vogliono sapere cosa è accaduto la notte fra venerdì e sabato e chi ha ceduto al figlio la droga. Su questo stanno già lavorando i carabinieri della compagnia di Pescara e del nucleo operativo, diretti dal tenente colonnello Gaetano La Rocca, sotto il coordinamento della procura, che ha aperto un fascicolo al momento contro ignoti. L'ipotesi di reato, che dopo l'esito dell'autopsia, prende ancora più corpo è quello di morte come conseguenza di altro delitto.

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È caccia al Mister X che ha rifornito la vittima di stupefacenti. Nel sangue, trovate oltre alla cocaina anche tracce di cannabinoidi. Fondamentale, a questo punto, resta il ruolo del 18enne romano, che venerdì sera ha prenotato la stanza dell'hotel Holiday, in cui la mattina seguente Alessandro è stato trovato coperto di sangue e agonizzante. È stato lo stesso ragazzo, sentito per ore dai carabinieri, a raccontare di aver trascorso la notte in giro per la città con il 21enne e di essere poi tornato con lui all'alba in albergo, da cui si è poco dopo allontanato per andare a comperare le sigarette. Ma, stando a quanto emerso dalle indagini, i due giovani non erano soli. Come era immaginabile, in giro si sono visti con delle altre persone, che gli investigatori stanno identificando e ascoltando. Gente con cui hanno consumato la droga. Adesso c'è solo da capire se fra queste persone ci sia Miste X ossia il responsabile della cessione rivelatasi fatale. Alla luce degli ultimi sviluppi legati all'autopsia e non solo, carabinieri e procura contano di risentire al più presto il 18enne romano per verificare se, nel racconto fornito sino ad ora e considerato abbastanza attendibile, ci siano delle incongruenze. E quindi se il suo ruolo in questa tragica vicenda sia solo di testimone o c'è di più. Dagli accertamenti sui tabulati, è venuto fra l'altro fuori che è il suo il telefonino da cui è partito l'sms al padre di Alessandro in cui era scritto «papà sto tornando, tutto a posto». Messaggio arrivato all'uomo alle 7.43 di sabato proprio mentre il figlio veniva trasportato in fin di vita in ospedale. Tanti, pertanto, ancora gli aspetti da definire. Ieri pomeriggio, al termine dell'autopsia, il corpo del giovane è stato restituito ai familiari per i funerali, in programma oggi alle 17.30 nella chiesa di Nostro Signore Gesù, in piazza Alcyone.
 

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