Abusi all'Aquila, l'avvocato: «Nessuno stupro, la ragazzina si è vendicata perchè respinta dal 15enne»

Mercoledì 17 Novembre 2021 di Marcello Ianni
Abusi all'Aquila, l'avvocato: «Nessuno stupro, la ragazzina si è vendicata perchè respinta dal 15enne»

Nessuno stupro, ci sarebbe una delusione amorosa dietro il presunto caso di violenza sessuale, avvenuta due settimane all'Aquila.

Una sorta di vendetta costata però la pesante denuncia in stato di libertà per violenza sessuale a un 15enne italiano, di origine rumena. Così in sostanza, l'avvocato Roberto De Cesaris, legale di fiducia del giovane accusato di abusi su una 13enne assistita dall'avvocato Massimo Costantini.

Il legale in primo luogo ha contestato «la rappresentazione cinematografica del caso con il soggetto dello stupratore, della vittima che riesce a divincolarsi dal mostro e che corre a chiedere a aiuto dalle amiche. Il ragazzo non ha mai arrecato violenza alcuna alla ragazza. Nel pomeriggio del 6 novembre - sempre secondo la ricostruzione del legale - i due ragazzi si sono incontrati sotto i portici di San Bernardino intorno alle 18 e per volere della 13enne che voleva dei chiarimenti in merito a un precedente incontro che c'era stato tra i due circa un mese prima, si sono allontanati per meglio relazionarsi. I momenti trascorsi insieme hanno indotto la ragazza a pensare che si fosse instaurata una relazione sentimentale, tuttavia mentre i due procedevano insieme nel far ritorno presso i portici di San Bernardino, il ragazzo ha manifestato chiaramente l'intento non voler legarsi sentimentalmente, visto che si era appena lasciato con la propria fidanzata ma nutriva ancora un forte sentimento nei confronti di quest'ultima.

Giunti insieme presso i portici di San Bernardino, sempre stando al racconto dell'avvocato De Cesaris, la ragazza non reggendo alla delusione ha rappresentato il presunto stupro, cercando aiuto e creando il clamore del caso con tutte le relative conseguenze. «E' errato soffermarsi sulla circostanza del consenso o meno della ragazza ad avere un rapporto di natura sessuale atteso che questo non c'è mai stato e se ne trova conferma da quelle che sembrerebbero essere le risultanze mediche venute fuori a seguito della visita effettuata nell'immediatezza dei fatti presso l'ospedale. Le forze dell'ordine intervenute nell'immediato hanno trovato il ragazzo in centro in compagnia di alcuni amici in completa tranquillità tanto da restare sorpreso dalla presenza degli agenti. Lo stesso che si è sempre proclamato innocente ha collaborato con le forze dell'ordine, fornendo tutti i dettagli del caso, senza cadere in contraddizione e mettendo a disposizione il proprio telefono cellulare».


L'avvocato al Messaggero ha puntualizzato come «il ragazzo ha solo 15 anni ed insieme alla propria famiglia sta vivendo un vero e proprio incubo a causa della pressione mediatica che li vede coinvolti, che tende a creare facili allarmismi. Il minore non ha precedenti penali e non ha mai avuto problemi con la Giustizia. Lo stesso a fronte della situazione creata per le accuse infamanti a lui mosse è vittima incolpevole di puntuali offese e minacce da parte di coloro che con troppa superficialità si dilettano a esercitare una giustizia sommaria dei fatti che stanno compromettendo la vita del minore, influendo sulla propria libertà di poter uscire con tranquillità temendo ritorsioni e sulla reputazione dello stesso e della propria famiglia che confidano sull'operato della magistratura per far emergere la realtà dei fatti».

Ultimo aggiornamento: 19:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA