Reddito di cittadinanza, oltre mille domande di sussidio in più

Giovedì 27 Ottobre 2022 di Alessia Centi Pizzutilli
Reddito di cittadinanza, oltre mille domande di sussidio in più

Mentre il nuovo Governo prepara la stretta sul tanto discusso Reddito di cittadinanza, i dati comunicati dalla Cgil attestano un aumento esponenziale delle richieste: al 30 settembre, in Abruzzo sono 22.890 le famiglie in difficoltà che hanno richiesto di beneficiare della misura, 1.194 in più in un solo anno. Complessivamente le persone che hanno beneficiato del sostegno sono state, nell'anno in corso, 61.903 in Abruzzo e 16.726 in Molise. Pescara si conferma la provincia abruzzese con il numero più elevato di richieste: 6.652 in totale, 827 in più rispetto al 2021. Seguono il Chietino con 6.315 domande, 819 in più; l'Aquilano con 5.551 domande, 106 in più in dodici mesi e infine il Teramano con 4.552 richieste totali, 172 in più del 2021.

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«I dati dei nuclei familiari richiedenti reddito o pensione di cittadinanza in Abruzzo e Molise, rispecchiano la situazione di crisi e di difficoltà che sta colpendo principalmente i soggetti più fragili, le cui condizioni sociali ed economiche stanno rapidamente peggiorando. Numeri che rimandano a una situazione di disagio sociale, solo parzialmente mitigata da una misura che mediamente vale, per ogni nucleo, 521 euro in Abruzzo e 524 in Molise. Come lo scorso anno, le famiglie abruzzesi richiedenti sono l'1,9% del totale nazionale e lo 0,5% quelle molisane», hanno dichiarato il segretario generale Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, e il coordinatore regionale patronato Inca-Cgil, Mirco D'Ignazio. In Abruzzo, del Reddito di cittadinanza beneficia il 95% del totale, il 5% della Pensione, «a conferma - secondo la Cgil - che la mancanza di occupazione che garantisca un reddito dignitoso, è la principale causa della povertà».

Nel discorso alla Camera, la premier Giorgia Meloni, ieri ha ribadito la sua idea sullo strumento introdotto dal M5S, sottolineando che «la soluzione non può essere il Reddito di cittadinanza, ma il lavoro». Il sindacato lancia quindi l’allarme su un possibile ulteriore peggioramento del quadro: «In un momento storico come quello che stiamo vivendo, dove i venti di guerra fanno sentire i loro echi con bollette sempre più care, e nella difficoltà generale di trovare lavoro, non è immaginabile tagliare una misura che garantisce di fatto la sopravvivenza a tanti e tante. Bisogna fare attenzione a eliminare una misura di sostegno in questa fase così delicata, il rischio è che si venga a creare un grave danno a livello sociale.

Dobbiamo invece lottare, oggi più che mai, per fare in modo che nessuno resti indietro. Noi continueremo a sostenere queste battaglie di giustizia sociale che da sempre la vedono la Cgil protagonista nelle piazze regionali e nazionali». 

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