Le nuove mutazioni del virus tornano a spingere i contagi Covid in Abruzzo, dove negli ultimi giorni sono emersi diversi casi di positività alla sotto-variante Omicron 4 e 5, che ha già raggiunto il 30% di prevalenza. A confermare i dati, anticipati nei giorni scorsi, è il professor Liborio Stuppia, direttore dei laboratori di Genetica molecolare - test Covid dell'Università di Chieti: «Dai sequenziamenti sono emersi sei casi di Omicron 4, quattro positivi alla Omicron 5 e Omicron 2 negli altri casi. Il dato importante è che ci sono entrambe le mutazioni sul territorio, dobbiamo sequenziare più campioni per capire l'esatta prevalenza, ma per il momento possiamo dire che siamo intorno al 30%: un positivo su tre in Abruzzo è dato da Omicron 4 e 5», spiega al Messaggero il professor Stuppia.
Presso il Centro studi e tecnologie avanzate (Cast) dell'Università Chieti-Pescara, nei laboratori diretti da Stuppia e dal professor Vincenzo De Laurenzi, docente presso il dipartimento di Tecnologie innovative in Medicina e Odontoiatria dell'Ateneo, è disponibile un nuovo test diagnostico per la misura degli anticorpi anti-nucleocapside, che permette di rilevare qualitativamente le IgG anti-N che si sviluppano solo in seguito all'esposizione al virus e pertanto distinguibili dalle IgG anti-Spike, che si producono, invece, dopo la vaccinazione.
«Gli anticorpi in grado di riconoscere il nucleocapside vengono prodotti solo in seguito all'infezione naturale. I vaccini attualmente approvati, infatti, espongono al sistema immunitario solo la proteina Spike e non altre strutture proteiche del virus come, appunto, il nucleoclapside», spiega Damiana Pieragostino, docente di Biochimica clinica e molecolare clinica presso il dipartimento di Tecnologie innovative e ricercatrice del Cast. Dopo diverse settimane in costante calo risale la curva e si registra un aumento del 15,64% in sette giorni: sono infatti 3.341 i contagi accertati dal 4 al 10 giugno, mentre nei sette giorni precedenti i casi sono stati 2.889. Resta in discesa il dato dei decessi: nell'ultima settimana sono state accertate 11 vittime, pari al 38,88% in meno rispetto al periodo dal 28 maggio al 3 giugno, quando i decessi sono stati 18.
A confermare la crescita c'è poi l'ultimo report diffuso dall'Istituto superiore di sanità: l'Abruzzo rientra nella classificazione complessiva del rischio bassa, ma nella regione si rileva una allerta di resilienza, mentre la stima di Rt puntuale, al 25 maggio 2022, è pari a 0.67. Al 10 giugno, l'incidenza è di 258 contagi per centomila abitanti: dato in crescita rispetto alle scorse settimane. Sono 600 i guariti e 513 i nuovi casi registrati ieri in Abruzzo, che portano il totale a 410.344. Nelle ultime ore sono stati eseguiti 1.279 tamponi molecolari e 2.812 antigenici, per un tasso di positività del 12,54%. Non ci sono nuove vittime e il bilancio resta fermo a 3.344. Scendono a 154 i pazienti (-9) ricoverati in ospedale in area medica e a 1 (-1) quelli in terapia intensiva. Dei nuovi casi, 174 sono stati registrati nel Chietino, 139 nel Pescarese, 110 nell'Aquilano e 104 nel Teramano.
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