Fiaccolata sotto la pioggia per dire
"no" all'Alta Velocità: «E' solo l'inizio»

Sabato 17 Gennaio 2015 di Roberto Cervellin
Un momento della fiaccolata
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VICENZA - "No alle grandi opere". Vicenza città blindata. In centro storico ieri sera ha avuto luogo, sotto una pioggia battente, la fiaccolata promossa dai pacifisti per dire "no" alla realizzazione dell'Alta Velocità.

Controllato dalle forze dell'ordine, il corteo - guidato da esponenti del presidio No Dal Molin e del centro sociale Bocciodromo - ha lanciato slogan contro il maxi progetto del treno veloce (Tav) che, nei giorni scorsi, ha ottenuto il via libera del consiglio comunale e ora è in attesa del progetto definitivo di Rete ferroviaria italiana.

La data scelta non era casuale. "Il 16 gennaio 2007 il governo Prodi approvò la costruzione della base militare americana al Dal Molin - è stato detto - A otto anni da quella giornata si sta verificando tutto quello che avevamo previsto sugli effetti della presenza delle servitù militari in città. C'è un aspetto fondamentale che si è riproposto. Parliamo della mancanza di un processo conoscitivo e informativo legato al Tav".

La contestata tratta Montebello-Grisignano di Zocco costerà 2,5 miliardi. I gruppi pacifisti e ambientalisti hanno respinto l'intero "pacchetto": la realizzazione di una maxi stazione in zona Fiera e di una più piccola in Borgo Berga con la concomitante chiusura della struttura attuale, il raddoppio della linea storica con l'interramento dei vecchi binari nei pressi di Campo Marzo, il filobus Ponte Alto-tribunale e il tunnel per le auto sotto Monte Berico.

La mobilitazione, ha urlato il corteo, non è che all'inizio. Scattata anche una raccolta fondi per le prossime proteste. "Non è stato promosso alcun incontro - hanno ribadito i manifestanti - Intendiamo esprimere lo sdegno verso le imposizioni che il capoluogo continua a subire".

Ultimo aggiornamento: 10:02