L'installazione "liturgica" di Andrea Morucchio

Domenica 1 Giugno 2014
VENEZIA - Un'installazione che si potrebbe definire "liturgica" da vivere in completa solitudine e a portone socchiuso. È "Play God" dell'artista e fotografo veneziano Andrea Morucchio. Ambientata nell'ex oratorio di San Ludovico a Dorsoduro (in calle dei Vecchi, zona San Sebastiano), prodotta da Nuova Icona e curata da Vittorio Urbani ed Elisa Genna, mette in campo un coinvolgimento di sensi, a partire dalla suggestiva scelta di sagomare il video (prodotto da Emanuele Basso) al centro dell'altare, e in formato più ampio anche alle spalle. Una sorta di "pala pagana" (foto), che ritrae lo stesso artista di schiena mentre compie un iterato esercizio ritmico. Sullo sfondo una geometria ispirata al minimalismo di Frank Stella, riportata "a specchio" sul tappeto nepalese posto a terra. La musica è di Francesco Gibaldi per strumenti a fiato con tecnica della respirazione circolare (stasera alle 19 è prevista una sua live performance), e un profumo diffuso nello spazio: fragranza d'alloro, pianta già sacra per Greci e Romani, su suggerimento dell'imprenditore Marco Vidal e realizzata per l'occasione proprio dall'azienda veneziana Mavive. La riflessione, si intuisce, è di carattere religioso: «Qui ci troviamo in uno spazio sacro e non si può non pensare a come, particolarmente la religione cristiana, abbia da sempre utilizzato le immagini e la musica per connotare le sue liturgie», spiega Morucchio. L'installazione, aperta al pubblico, è visitabile fino all'8 giugno, dalle 14 alle 19 (chiuso il lunedì).
Riccardo Petito

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