A quasi un secolo e mezzo dalla sua morte, avvenuta il 5 dicembre del 1771, le spoglie

Mercoledì 30 Luglio 2014
A quasi un secolo e mezzo dalla sua morte, avvenuta il 5 dicembre del 1771, le spoglie di Giovanni Battista Morgagni sono state identificate con certezza.
Il risultato è il frutto di un lavoro d'equipe coordinato da Gaetano Thiene, delegato alla promozione della tradizione storica e dell'immagine della Scuola medica padovana. Con lui ha lavorato un gruppo di ricercatori, composto da Alberto Zanatta, Fabio Zampieri, Luciana Caenazzo, Girolamo Zampieri e Alice Giulideri, che ha recentemente pubblicato il frutto dell'indagine sul Virchows Archiv, punto di riferimento per la patologia a livello europeo. «Si tratta di un risultato scientifico di grande importanza - sottolinea il Pro Rettore vicario Francesco Gnesotto - Quella di Giovanni Battista Morgagni è una figura storica importantissima per l'Ateno e per la medicina moderna».
Nato a Forlì nel 1682, Morgagni è considerato il fondatore dell'anatomia patologica e insegnò a Padova per sessant'anni, dal 1711 alla morte, avvenuta appunto nel 1771, all'età di 89 anni. Ebbe 15 figli, di cui dodici femmine. Quattro figlie e un figlio, morto a due anni, vennero sepolti nella tomba di famiglia, in quella che oggi è la cappella universitaria in via San Massimo nel sepolcro acquistato da Morgagni alla morte della moglie, Paola Verzeri, nel 1770. Proprio partendo da questi dati storici è iniziata la ricerca del gruppo guidato dal professor Thiene.
«Oggi l'identificazione è sempre più importante, nell'attribuzione di paternità come nei casi di omicidio - ricorda Thiene - Diventa importante anche a livello storico per individuare i resti dei grandi scienziati. Grazie ai progressi tecnologici, dopo due tentativi non andati a buon fine, oggi siamo riusciti con certezza a identificare i resti di Morgagni e a realizzare, grazie a Roberto Cremesini, un calco del suo cranio».
Le precedenti riesumazioni, del 1868 e del 1900, non erano riuscite a trovare con certezza il cranio di Morgagni, anche perchè all'interno erano state trovate altre ossa più vecchie. Grazie alla nuova indagine, che ha analizzato tutti i resti trovati nella tomba con le più moderne tecniche di paleoantropologia, si sono individuati un cranio di una persona anziana e quelli di alcuni bambini. Il test del dna, realizzato analizzando dei denti trovati nei crani, ha poi confermato (al 99,98%) che il cranio della persona anziana era quello del padre dei due bambini, dando alla fine la certezza, sulla base dei dati storici del contenuto della tomba, dell'identità dei resti di Giovanni Battista Morgagni. «Nell'articolo che riporta i risultati dell'indagine - conclude Thiene - vengono ringraziati il Vescovo Mattiazzo e il Rettore della chiesa di San Massimo, Giovani Brusegan. Non è frequente che uomini di chiesa vengano vitati in un articolo scientifico, ma scienza e fede possono lavorare assieme per la verità». (((ziliom)))

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