(a.m.) Tanta voglia di stupire. Sulle ali dell'entusiasmo per la recente promozione

Lunedì 7 Luglio 2014
(a.m.) Tanta voglia di stupire. Sulle ali dell'entusiasmo per la recente promozione che ha riportato la squadra in serie D dopo una trentina di anni, l'Abano è pronto a rituffarsi con grande entusiasmo nella nuova stagione e già si è attivato per adeguare la rosa e confrontarsi in maniera adeguata con la nuova categoria. Il ruolo di direttore sportivo verrà ricoperto da Andrea Maniero, a segno nella finale di ritorno con i sardi del Fertilia e ora investito di compiti dirigenziali, ma non solo. «Limitarsi a restare dietro una scrivania - commenta - dal mio punto di vista è poco utile e per questo sarò anche l'allenatore degli juniores. Io vivo di calcio e di campo, ho giocato e credo sia importante seguire direttamente i giovani, dato che il vivaio è uno dei nostri principali punti di riferimento, e confrontarsi con loro quotidianamente, aiutandoli a crescere».
In realtà le mansioni del diesse per Maniero non sono proprio una novità. «In un certo senso l'ho già fatto l'anno scorso quando il presidente Gildo Rizzato mi aveva chiesto di rifondare la squadra». E la cosa, risultati alla mano, gli è riuscita bene, agevolando il suo lavoro per la prossima stagione. Confermati il tecnico Massimiliano De Mozzi, il preparatore dei portieri Massimo Mattiazzo, il medico Davide Bertolini e il fisioterapista Andrea Schiavon, ma pure l'organico non verrà rivoluzionato. «Ripartiamo con l'80 per cento dei giocatori della passata stagione, puntando ad esempio, sul gruppo storico formato dai vari Antonioli, Rossi, Maniero e Ballarin, con qualche innesto nei vari ruoli».
In avanti l'organico si arricchisce con l'ingaggio di Giovanni Guccione, 20 reti con il Rovigo in Eccellenza nell'ultima stagione, a cui si è aggiunto Damiano Franceschini, attaccante esterno proveniente dal San Paolo. Dietro il nuovo tassello porta il nome di Andrea Bilato (Campodarsego), mentre per il centrocampo Maniero ha già individuato un paio di profili adeguati al suo progetto. «Punto sulle idee come nel caso di Bilato, reduce da un infortunio, e anche l'anno scorso sono esplosi gli elementi meno considerati. Abbiamo un budget, intendiamo rispettarlo e questa è sempre stata la nostra forza».
Sarà una serie D caratterizzata da un tasso tecnico superiore rispetto al passato. «Con l'unificazione dei due campionati di C è come avere spiccato un doppio salto. Affronteremo giocatori che non hanno trovato spazio in Lega Pro, ma pure noi possiamo contare su atleti che conoscono la categoria e che hanno giocato tra i professionisti. Per i giovani è una nuova esperienza da affrontare per il verso giusto». Obiettivi? Se tra i giovani e i più esperti si verrà a creare il giusto mix e riusciranno a trascinarsi a vicenda, possiamo disputare un torneo più che dignitoso e toglierci delle soddisfazioni, ma prima occorre pensare a salvarsi».
La squadra riprenderà la preparazione ad Abano il 25 luglio, in ritardo rispetto alle altre, avendo chiuso la propria stagione il 14 giugno. Da padovano e da ex biancoscudato Maniero non dimentica la difficile situazione che sta vivendo il Padova. «Non voglio nemmeno pensare all'idea che possa fallire; sarebbe una botta per tutto il movimento calcistico padovano. In fondo ai tifosi bastano chiarezza e sincerità sulle ambizioni della società».
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