Venezia, retromarcia sul trolley

Sabato 22 Novembre 2014
Venezia, retromarcia sul trolley
Il trolley "silenziato" fa più rumore che mai. Divide la città e spacca Ca' Farsetti. Da una parte si schierano il Commissario straordinario Vittorio Zappalorto e il segretario generale del Comune Marco Agostini, dall'altra il sub commissario Michele Scognamiglio e il dirigente dell'Edilizia privata del Comune di Venezia, Maurizio Dorigo. Dicono la stessa cosa tutti e quattro, ma smentendosi a vicenda. Di mezzo c'è il trolley con le ruote gonfiate ad aria, previsto nella bozza di Regolamento edilizio ordinato a suo tempo dal sindaco Giorgio Orsoni e portato avanti dalla gestione commissariale. Ebbene, all'art. 23 comma 7 del Regolamento si parla del «divieto in tutto il Centro storico della Città Antica e delle Isole dell'uso di mezzi di trasporto per materiali, cose o persone su ruote che non siamo su gomma o pneumatico gonfiato ad aria o liquidi». Dunque, carri, carretti e carrettini. Ma anche valigie e trolley "mezzi di trasporto per cose o persone". Il Gazzettino ne dà notizia e il giorno dopo scoppia il putiferio. Con i cittadini pro e contro e il web che si infiamma. Poi, nel giro di poche ore il colpo di scena. Il segretario generale del Comune, Marco Agostini, passa al contrattacco via facebook: «Oggi ho passato la giornata a smentire una stupidaggine montata ad arte dal Gazzettino». Peccato che la stupidaggine fosse confermata nero su bianco da un comunicato congiunto del sub commissario Michele Scognamiglio e di chi ha scritto materialmente il regolamento e cioè Maurizio Dorigo. «Tra gli obiettivi del nuovo regolamento non poteva non trovar spazio la gestione delle criticità correlate al degrado urbano ed all'intensivo uso turistico del più grande monumento del mondo oggi, aggredito da almeno 27 milioni di turisti - scrivono Scognamiglio e Dorigo, aggiungendo - In quest'ottica, un articolo della bozza del regolamento si prefigge di gestire la tutela dei luoghi pubblici (ponti e calli), ed il crescente inquinamento acustico che la mobilità di una città che sposta merci e cose senza automobili, costringe su mezzi a ruota a spinta. E' quindi stato proposto il divieto in tutto il Centro Storico della Città Antica e delle Isole dell'uso di mezzi di trasporto per materiali, cose o persone su ruote, che non siano su gomma o pneumatico gonfiato ad aria o liquidi». Ad Agostini dà conforto sempre via Facebook il direttore dell'associazione veneziana albergatori, Claudio Scarpa: «Grazie Marco rimani sempre tu come punto di riferimento e di buon senso». Del resto Scarpa è preoccupato che il trolley gonfiato ad aria faccia scappare milioni di turisti. «Domani saremo sul New York Times , che dico, anche sul Times of India e pure sul Botswana Guardian per la questione trolley. Il danno è enorme.» Ed ecco che arriva la smentita del Commissario Zappalorto, secondo il quale il regolamento «contiene esclusivamente un riferimento ai mezzi di trasporto merci via terra, ovverossia i carri e i transpallet». Dunque, niente trolley. Curioso che il comunicato di Zappalorto si concluda invocando la soluzione del trolley silenziato. «Se poi, dalla bagarre mediatica che è seguita a questo falso scoop, qualche azienda del settore saprà trovare soluzioni adeguate anche per le problematiche di Venezia come per le altre città antiche che condividono con il nostro centro storico gli stessi problemi del passaggio dei trolley e delle valige a ruote, questa sarà indubbiamente una azione benemerita che contribuirà alla salvaguardia dei nostri beni architettonici e alla tranquillità dei residenti e degli stessi turisti»". Come dire che se qualcuno inventa il trolley con le ruote ad aria, previsto dalla bozza di regolamento è il benvenuto.

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