Una 98enne “asciugata” dal caldo
muore disidratata con 40 di febbre

Giovedì 9 Luglio 2015 di Lorenzo Zoli
Pazienti in attesa in ospedale
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ROVIGO - È stato il figlio a lanciare l'allarme e i soccorsi si sono subito mobilitati: in Pronto soccorso in ospedale a Rovigo le cure e l'infusione d’acqua per superare la disidratazione prodotta dal caldo non sono però purtroppo riuscite a salvare la vita di Luigia Dalle Rive, 98 anni, residente in via Carrare a Grignano Polesine.

Aveva due figli, che tuttavia non vivono più in paese. È stato il figlio Luciano a portare soccorso alla donna e a chiedere l'intervento del personale specializzato del 118.

Al momento dell'arrivo in ospedale ormai il caldo aveva già pesantemente minato la pur forte fibra dell'anziana, predisposta, vista l'età, a soffrire più di altri non solo le temperature molto elevate, ma anche l'altissima umidità di questi giorni, che affatica ancora di più l'organismo.



I medici hanno riscontrato una temperatura corporea molto alta, superiore ai 40 gradi, e una disidratazione altrettanto preoccupante. La terapia ha previsto, tra le altre misure, anche la somministrazione di circa un litro e mezzo di acqua: ma non è bastato. La donna si è infatti spenta dopo poco.



Un caso simile ha poi avuto per protagonista, sempre ieri, un’80enne, malata e costretta a letto. Anche in questo caso la situazione ambientale aveva messo a dura prova l'anziana, ma la risposta alle terapie è stata differente. Superato il momento critico il quadro clinico della donna è via via migliorato, consentendole il recupero. Ora è fuori pericolo.

Ultimo aggiornamento: 10:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA