PORDENONE - Un delitto commesso con una pistola semiautomatica che avrebbe potuto anche incepparsi. Sull’arma usata dall’assassino dei fidanzati di Pordenone trapela qualche indiscrezione. «È probabile - conferma il procuratore Marco Martani - che si tratti di un modello di pistola non recente e un po’ usurata».
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Per il magistrato, che segue l’inchiesta assieme al sostituto procuratore Pier Umberto Vallerin, queste caratteristiche confermerebbero la freddezza del killer. Secondo Martani, tendere un agguato con un’arma non perfettamente conservata significa esporsi a grossi rischi. «Avrebbe potuto incepparsi già al primo colpo - osserva - e Trifone avrebbe immediatamente reagito». Per verificarne l’efficienza, il killer l’ha sicuramente provata prima di entrare in azione nel parcheggio del palasport Crisafulli.