La storia/ Mariangela, sopravvissuta a
un aborto a 22 settimane, muore a 5 anni

Martedì 20 Settembre 2011
(archivio)
PADOVA - Era nata, cinque anni fa all'ospedale di Padova, con un parto prematuro indotto - utilizzato come tecnica abortiva - eseguito a 22 settimane e cinque giorni di gravidanza. Pesava solo 562 grammi ma era riuscita a sopravvivere. Ieri una broncopolmonite recidiva se l' portata via.



La piccola Mariangela, ospitata in una casa famiglia della comunità Papa Giovanni XXIII nel Padovano, era sopravvissuta al parto indotto - così spiega una nota dell'associazione fondata da Don Oreste Benzi - scelto dai genitori dopo che un'ecografia aveva evidenziato la mancanza dei globi oculari nel feto. «Genericamente i bambini frutto di queste tecniche attuate in età gestazionale così avanzata - puntualizza la Papa Giovanni XXIII - nascono vivi e con gravi difficoltà respiratorie, ma vengono lasciati morire perché indesiderati. Arrivata al mese di vita, i genitori che non se la sentirono di continuare il suo percorso con lei, scelsero di non riconoscerla. Così rimase in carico nel reparto di neonatologia, finché fu data in affidamento e venne accolta da una Casa Famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII situata vicino Padova, dove Mariangela è stata curata e accudita fino ad oggi».



La piccola, spiegano i genitori affidatari, «regalava a tutti grandi sorrisi ed è entrata nel cuore a tutti coloro che l'hanno conosciuta: nonostante il suo delicatissimo stato di salute era una bambina molto vivace ed affettuosa, che per 5 anni ci ha dato la felicità della sua presenza nella nostra famiglia».



Casi come quelli della piccola padovana - osserva Enrico Masini, responsabile del servizio "Maternita Difficile e Vita" della Papa Giovanni XXIII - non sono infrequenti. «Sappiamo come la tecnica inflitta a Mariangela di aborto cosiddetto "terapeutico" oltre la 12/a settimana viene praticata ogni giorno nel nostro Paese. Non è di dominio pubblico, ma l'aborto è praticato in alcuni ospedali anche fino alla 25/a settimana di gestazione. Il caso di Mariangela è un caso di umanità del personale medico dell'Ospedale di Padova che ha lottato per dare a Mariangela la possibilità di vivere e di una famiglia che, nonostante la situazione difficile, l'ha accolta e accudita giorno e notte per cinque anni». Le esequie della bimba si terranno in forma privata nei prossimi giorni.



In comunità - fanno sapere i responsabili - il dolore, seppur nell'accettazione dell'accaduto, è profondo e non c'è voglia di parlare della vicenda. Resta per il momento il ricordo dei cinque anni, in attesa dei funerali che si terranno domani, vissuti assieme, fatti di gioie ma anche di dolore. «La piccola, infatti, più volte ha dovuto ricorrere alle cure ospedaliere ma seppur nella breve esistenza - rilevano alla comunità - Mariangela ha potuto assaporare la gioia di vivere, amare ed essere amata per ciò che era».
Ultimo aggiornamento: 21 Settembre, 23:08

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